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Christine Lavant

Christine Lavant (1915-1973), one of Austria's most famous yet obscure 20th-century poets, grew up in a small village, in a provincial Catholic milieu, in southern Austria as the ninth child of a very poor family. She suffered from eye and ear problems, was pathologically introverted, and supported herself with knitting. Her poetry is unconventional, filled with neologisms, mysterious and magical. We hear echoes of Rilke, whom she admired. Thomas Bernhard referred to her work as testimony to a "zerstörte Welt / destroyed world." She was honored with numerous literary awards, among them the Austrian State Prize for Literature in 1970, three years before her death.


“Perché, se esistono gli angeli, a nessuno di loro spetta il compito di impedire che sulla terra avvengano cose che dovrebbero succedere soltanto nell'inferno più profondo? Scrivo queste cose usando normali parole, le scrivo come qualsiasi altra cosa, ma dovrei togliere dai muri una pietra dopo l'altra e scagliarle contro il cielo ad una ad una, affinchè esso si ricordi di avere dei doveri anche nei confronti di chi sta sotto di lui. Forse con ognuna di queste parole finisco per dannarmi, ma il fatto che io scriva alla fin fine è una cosa prestabilita. Alcuni devono costruire ponti, altri dare alla luce bambini o tradurre in suoni le cose che hanno dentro di sé, da qualche parte qualcuno forse dipinge un quadro e a ogni pennellata si odia di più, ah, noi tutti andiamo nella direzione in cui siamo stati lanciati. Pietre! Pietre! Pietre!”
Christine Lavant
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