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Giovanni Soldini

Giovanni Soldini è un velista italiano, divenuto famoso soprattutto per le sue navigazioni solitarie.

A 16 anni compie per la prima volta nella sua vita la traversata dell'Atlantico. Nel 1989 vince la A.R.C.(Atlantic Rally for Cruisers), ovvero la regata transatlantica per imbarcazioni da crociera.

Diventa famoso, come navigatore solitario, durante La Baule-Dakar del 1991. Per molti è lui il miglior navigatore solitario di tutti i tempi ed ha avuto il merito di far conoscere e avvicinare allo sport della barca a vela, centinaia di persone che hanno scoperto la passione per il mare e per la vela grazie alle sue imprese negli oceani sparsi per il mondo.

È l'alba del 3 marzo 1999 a Punta del Este , nonostante l'ora, centinaia di persone in attesa, fra cui moltissimi giornalisti, fotografi e operatori televisivi, affollano i moli. Alle 5:55 ora locale (9:55 in Italia) FILA, il 60 piedi condotto da Giovanni Soldini, taglia vittoriosamente il traguardo della terza tappa dell'edizione 1998-99 della Around Alone, il giro del mondo a vela per navigatori solitari.

Si conclude così felicemente un'impresa eroica la cui valenza sportiva, pur importante, è passata in secondo piano sopraffatta largamente dalla grande dimostrazione di coraggio del navigatore milanese protagonista del salvataggio di Isabelle Autissier, rovesciatasi in pieno Pacifico meridionale e lontana da qualsiasi possibile intervento di salvataggio per via delle condizioni meteorologiche. Se è vero, infatti, che Isabelle è una sua grande amica sicuramente Giovanni non avrebbe comunque esitato ad accorrere in soccorso di chiunque si fosse trovato in pericolo come nel caso di Marc Thiercelin, il più diretto rivale del navigatore italiano alla vittoria finale. Questi ha infatti disalberato in Atlantico subito dopo aver doppiato Capo Horn, ma ha rifiutato l'aiuto prontamente offerto da Soldini nonostante il francese solo pochi giorni prima, avesse addirittura chiesto la squalifica dell'italiano per il non essere più un navigatore solitario dopo il salvataggio di Isabelle.

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“E questo è ancora oggi per me uno degli aspetti più affascinanti dell'andare per mare: il fatto che, comunque la barca è un piccolo mondo nelle nostre mani e noi, anche se a volte non lo sappiamo, possiamo gestirlo in maniera completamente autonoma; ciò significa che quando c'è un problema nuovo non dobbiamo fare altro che affrontarlo e troveremo sicuramente prima o poi la nostra soluzione. Questa è la ragione per cui su una barca a vela siamo tutti apprendisti: le esperienze infatti ci insegnano continuamente nuove cose e le esperienze sono sempre così numerose che l'importante è acquisire un atteggiamento positivo. ”
Giovanni Soldini
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