“La spada sibilò nell’aria cozzando contro l’altra lama. Gli occhi verde cupo di Alex incontrarono quelli scuri del suo avversario, i loro volti vicini – l’uno glabro, l’altro cerchiato da abbondanti baffi scuri –, il respiro sul viso dell’altro. Poi con uno scatto Alex si allontanò, roteò su se stessa e la lama del suo pugnale fu alla gola dell’avversario, mentre la spada bloccava quella di lui. Urla cominciarono ad alzarsi dagli spalti, riempiendo l’aria calda e rendendola ancora più soffocante. Alex non si mosse, mentre le grida la incitavano a ucciderlo. Tenne gli occhi fissi su quelli dell’uomo che aveva di fronte. I muscoli tesi sotto gli abiti attillati scuri, le braccia lucide alla luce bianca dei neon. Premette la lama del pugnale sino a far sgorgare un sottile filo purpureo di sangue dalla pelle olivastra della gola di lui. I suoi occhi la guardarono furenti.”