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Sandrone Dazieri

È nato a Cremona nel 1964. Diplomatosi alla scuola alberghiera di San Pellegrino terme, ha svolto numerosi mestieri – dal cuoco al facchino al rappresentante – prima di cominciare l’attività di giornalista freelance per varie testate, tra cui il quotidiano il manifesto.

Militante per anni del movimento dei centri sociali, con i quali ha collezionato botte e denunce sino al 1994, è stato tra gli autori di "Antologia Cyberpunk" (Shake edizioni), e nel 1996 ha pubblicato "Italia Overground" (Castelvecchi), saggio sull’Italia delle controculture. Nel 1999 ha esordito nella fiction con "Attenti al Gorilla" (Piccola Biblioteca Oscar), dove ha fatto la sua prima comparsa l’alter ego dello scrittore, ex leoncavallino che soffre di sdoppiamento della personalità, buttafuori sui generis, costretto dalle circostanze e da un personalissimo senso della giustizia a trasformarsi in detective senza licenza. A questo titolo hanno fatto seguito "La cura del Gorilla" (Einaudi Stile Libero Noir, 2001) e "Gorilla Blues" (Mondatori 2002).

E' presente in varie antologie di noir italiano, tra cui "Italia odia" (Piccola Biblioteca 2001) e "Il giallo e l’impegno" (Micromega 2002).

Ha scritto anche una decina di sceneggiature per fumetti e il romanzo per ragazzi "Ciak si indaga" (Disney 2003).

I suoi libri sono stati pubblicati con successo in Francia e in Germania.

Attualmente è il direttore editoriale dei Gialli Mondatori e della Colorado Noir.


“Milano non piace quasi a nessuno di quelli che ci vivono. Non amano il ritmo che li spinge sempre di corsa. Hanno problemi di stomaco per i panini alla piastra e i piattini di verdura. Non sopportano la puzza di piscio dei sottopassaggi, l'odore del vomito dei tossici, il lastricato di preservativi nelle viuzze, la moquette di cacche di cane. Sognano il verde e trovano solo qualche albero morente e i parchi strapieni di polizia pronta a dirti che non sta bene sedersi sulla poca erba a farti i cavoli tuoi. Sono disorientati dalla mancanza di punti di ritrovo, dalle poche piazze senza panchine, dagli stili architettonici accrocchiati, dalle case a forma di cubo, di ananas, di pigna, di finto rococò e finto gotico. Non capiscono che Milano non è una città, ma un grumo di lava che ha subito tutte le Furie. Che è sterile, come il deserto, e per starci bisogna essere attrezzati. Che non è adatta ai dilettanti. Per questo la amo.”
Sandrone Dazieri
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