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Viviana Giorgi

Dopo aver concluso la mia serie tardo vittoriana iniziata con "Un amore di fine secolo"e finita con "Un amore di inizio secolo. Di nuovo insieme" (lo so, si fa un po' di confusione con i titoli), sono tornata al contemporaneo, alla commedia romantica.

Il mio ultimo romanzo (dal 14 dicembre su tutti gli store) si intitola "E infine la Bestia incontrò Bella", e sì, è molto liberamente ispirato alla fiaba de la Bella e la Bestia. Lui è un giocatore di hockey con la carriera (e la vita) rovinata da un incidente, lei una giornalista in fuga. Che dite, saranno scintille?

Location: Colorado e Wyoming, con epilogo natalizio.

Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise, ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l'altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per Viviana Giorgi? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?

A late bloomer, Viviana Giorgi became a romance reader well past her teens, when the reading of passionate, tormented and adventurous love stories became her secret breathing space. She devoured tons of novels and, having dealt with the keyboard as a journalist for many years, inevitably ended up trying her hand as a writer. Loving the funny and ironic side of romance, she likes to write spicy and sexy contemporary (as well as historical) with witty, smart and independent heroines and embarrassingly gorgeous, generous and brave heroes, and she can’t help making them bang into each other (sometimes literally) in weird and funny situations.


“Lui sta armeggiando in macchina cercando di liberare la piccola dalle cinture del seggiolino. La bimba sembra essersi svegliata, ma lui è bravo, le parla dolcemente e lei non piange e si lascia andare persino a un risolino.«Forse ci vorrebbe del latte» faccio io raggiungendoli, come se di bambini capissi tutto.«Yeah» risponde lui.Yeah?Poi annuisce e mi chiede cortesemente di prendere la borsa rosa che è in macchina. Obbedisco e trotterello dietro di lui in casa.Red, dall’alto del suo palco reale, segue la scena un po’ seccato e commenta con un miao altezzoso. Forse invidioso.Fuck you, Red.”
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