“Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive. [...] Quelle come me sono quelle che, nell’autunno della tua vita, rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto…”
“Quelle come me non tradiscono mai, quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare. Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato. Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive. Quelle come me donano l’anima, perché un’anima da sola, è come una goccia d’acqua nel deserto.”
“Alla fine sono passati due anni, ma ancora la cerco e ci penso. Cosa mi manca di lei? Mi manca soprattutto il futuro. Nel senso che mi mancano tutte le cose che ancora non so e che vorrei scoprire con lei. Mi manca tutto ciò che avremmo potuto vivere insieme.”
“INNO ALLA DONNA - A. MeriniStupendaimmacolata fortunaper te tutte le creaturedel regnosi sono apertee tu sei diventata la reginadelle nostre ombreper te gli uominihanno presoinnumerevoli volicreato l’alveare delpensieroper te donna è sortoil mormorio dell’acquaunica graziae tremi per i tuoiincantesimiche sono nelle tue manie tu hai un sognoper ogni estateun figlio per ogni piantoun sospetto d’amoreper ogni capelloora sei donnatutto un perdonoe così come vi abitail pensiero divinofiorirà in segretoattorniatodalla tua grazia.”
“SpazioSpazio spazio, io voglio, tanto spazioper dolcissima muovermi ferita:voglio spazio per cantare crescereerrare e saltare il fossodella divina sapienza.Spazio datemi spazioch’io lanci un urlo inumano,quell’urlo di silenzio negli anniche ho toccato con mano.”
“Pensavo di aver superato quelle cose. Pensavo di essere orgogliosa di me stessa. Ma quelle donne, per la maggior parte del tutto sconosciute, erano riuscite a farmi sentire di nuovo l'insicura perdente che mi sentivo al liceo. Improvvisamente mi sentivo un'intrusa al tavolo delle ragazze più popolari della scuola. Perchè mi importava così tanto di quello che dicevano gli altri, di quello che pensavano gli altri? Perchè la mia autostima dipendeva così tanto dall'opinione di persone che nemmeno conoscevo? (…) Come poteva qualcuno che non conoscevo nemmeno, o qualcuno che non vedevo da dieci anni, avere così tanto potere su di me?”