“Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell'animo, o di miseria, dipende dai casi.”
“Che differenza c'è fra occhi che possiedono uno sguardo e occhi che ne sono sprovvisti? Questa differenza ha un nome: si chiama vita. La vita inizia laddove inizia lo sguardo. [...]Lo sguardo è una scelta. Chi guarda decide di soffermarsi su una determinata cosa e di escludere dunque all'attenzione il resto del proprio campo visivo. In questo senso lo sguardo, che è l'essenza della vita, è prima di tutto un rifiuto.Vivere vuol dire rifiutare. Chi accetta ogni cosa non è più vivo dell'orifizio di un lavandino. Per vivere bisogna essere capaci di non mettere sullo stesso piano, al di sopra di se stessi, la mamma e il soffitto. Bisogna rinunciare a uno dei due e decidersi di interessarsi o alla mamma o al soffitto. L'unica scelta sbagliata è quella di non fare una scelta.”
“Ricordo bene il suo sguardo.Attraversa ancora la mia animaCome una scia di fuoco nella notte.Ricordo bene il suo sguardo. Il resto…Sì, il resto è solo una parvenza di vita.”
“E poi di nuovo, come oggi, può divenirmi problematico il fatto che abbia veramente visto, udito, odorato qualcosa o se invece tutto ciò che credo di percepire altro non sia se non l'immagine della mia vita interiore proiettata fuori di me.”
“Quel che si possiede in se stessi di diverso, è proprio quel che si possiede di rado, quel che attribuisce a ciascuno il suo valore; ed è proprio quello che si cerca di sopprimere. Si imita. E si pretende di amare la vita.”
“O viaggio implacabile della società umana! O perdite di uomini e di anime lungo il cammino! Oceano nel quale cade tutto ciò che la legge lascia cadere! Funesto allontanarsi di ogni soccorso! O morte mortale! Il mare è l'inesorabile notte sociale dove la pena getta i suoi dannati. Il mare è l'immensa miseria. L'anima, alla deriva tra quei gorghi, può divenire cadavere. Chi la resusciterà?”