“GridoNon avere un Dionon avere una tombanon avere nulla di fermoma solo cose vive che sfuggonoessere senza ieriessere senza domanied accecarsi nel nulla- aiuto –per la miseriache non ha fine.”

Antonia Pozzi

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“La vita sognataChi mi parla non sache io ho vissuto un’altra vita –come chi dicauna fiabao una parabola santa.Perché tu erila purità mia,tu cui un’onda biancadi tristezza cadeva sul voltose ti chiamavo con labbra impure,tu cui lacrime dolcicorrevano nel profondo degli occhise guardavamo in alto –e così ti parevo più bella.O velotu – della mia giovinezza,mia veste chiara,verità svanita –o nodolucente – di tutta una vitache fu sognata – forse –oh, per averti sognata,mia vita cara,benedico i giorni che restano –il ramo morto di tutti i giorni che restano,che servonoper piangere te.”


“Ho tanta fede in te. Mi sembrache saprei aspettare la tua vocein silenzio, per secolidi oscurità.Tu sai tutti i segreti,come il sole:potresti far fiorirei gerani e la zàgara selvaggiasul fondo delle cavedi pietra, delle prigionileggendarie.Ho tanta fede in te. Son quietacome l'arabo avvoltonel barracano bianco,che ascolta Dio maturarglil'orzo intorno alla casa.”


“Ho tante cose in me, e ciò che sento per lei divora tutto; ho tante cose, e senza di lei non ho più nulla.”


“Riprendemmo a camminare senza meta per le strade di Tokyo. Camminavamo all'infinito percorrendo salite, oltrepassando fiumi, attraversando incroci, senza avere in mente una meta precisa. Ci bastava il fatto di camminare. Lo facevamo senza mai vacillare, come un rito religioso per la salvezza dell'anima.”


“Perché ha sempre voglia di troppe cose e sempre di quelle che non può avere, di quelle passate o, peggio ancora, di quelle che non arriveranno mai? È una condanna, la sua? A vent'anni comincia a desiderare che tutte quelle voglie spariscano senza lasciare traccia. Deve pur giungere il momento in cui un uomo smette di essere diviso a metà, in cui un uomo si trova esattamente dove vuole stare.”


“Forse la pazzia non è l'ebetudine, non è il monologare franto e farneticante dei disperati che si aggirano sui marciapiedi delle stazioni, è la diversità che separa dagli altri, dalle altre, è la speranza, il sogno, quasi la pretesa di avere un destino.Di non essere un ombra senza storia, un fantasma che scivola sul mondo senza lasciare un impronta, e di voler fare qualcosa di importante nella vita.”