“E lascio che il tempo che scorre mi raccolga nelle sue invisibili braccia per portarmi là dove il dolore si acquieta. l'amore impallidisce, il caos si fa ordine, le parole non significano più nulla e tornano a essere solo invisibili vibrazioni.”
“Il suono del vento mi attraversa le orecchie come il ruggito dell'universo. Forse è come il rumore che si fa quando si passa dentro al tempo, quando lo si attraversa con tutto il corpo: le braccia e le gambe che attraversano il tempo, il petto che attraversa il tempo e il viso che si porta dentro tutta l'eternità.”
“Lea lasciò andare il cane, inciampò nel guinzaglio, spalancò le braccia, il padre doveva essere stato colto da un senso di lacerazione vedendo il gesto implorante e colmo di struggente desiderio della figlia che non sapeva se entrare o andarsene e faceva il folle tentativo di fuoriuscire dal tempo e da tutto quello che il tempo combina con gli esseri umani, fuoriuscire semplicemente dal tempo e continuare a vivere là dove fa meno male possibile.”
“E' cattiva la gente che non ha provato il dolore, perchè quando si prova il dolore, non si può più voler male a nessuno”
“Per questa donna […] leggere vuol dire spogliarsi d’ogni intenzione e d’ogni partito preso, per essere pronta a cogliere una voce che si fa sentire quando meno ci s’aspetta, una voce che viene non si sa da dove, da qualche parte al di là del libro, al di là dell’autore, al di là delle convenzioni della scrittura: dal non detto, da quello che il mondo non ha ancora detto di sé e non ha ancora le parole per dire.”
“Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti, l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione. Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo, fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero.”