“I sovrani deboli sono una maledizione in terra, tuttavia i nostri giuramenti sono fatti ai sovrani, ragionai; se non facessimo giuramenti, non avremmo leggi, e se non avessimo leggi, ci sarebbe solo anarchia. Perciò dobbiamo legarci mediante le leggi e con in giuramenti attenerci alle leggi; se un uomo potesse cambiare i sovrani a capriccio, allora potrebbe trascurare i giuramenti fatti a un sovrano scomodo; i sovrani sono necessari perché è necessario avere leggi immutabili.”
“Sono libri, - disse lui, - leggici dentro fin che puoi. Sarai sempre un tapino se non leggi nei libri.”
“Ginevra chiuse gli occhi; per alcuni instanti non capii se ridesse o piangesse. Poi vidi che quella che le agitava il petto era una risata. - Sei davvero uno sciocco - affermò. - Cerchi di aiutarmi! Credi che io ami Lancillotto?- Volevi che diventasse re - le ricordai.- Che c'entra con l'amore? - mi chiese con scherno. Volevo che fosse re perché è un debole, e in questo mondo una donna può comandare solo attraverso un uomo debole come lui. Artù non è un debole, invece. - Trasse un profondo respiro. - Ma Lancillotto lo è, e forse regnerà qui, quando verranno i sassoni, ma a controllarlo non sarò io, e neppure un'altra donna: sarà Cerdic, che è tutt'altro che un debole.”
“- Galahad - mi diceva - è innamorato della perfezione ed è troppo schizzinoso per amare una donna in carne e ossa. Ama le donne come concetto, ma non sopporta la loro realtà, le malattie, il dolore, il sangue.- Be', non ha mai provato fastidio per cose del genere, in battaglia - commentai io.- Certo - replicò Ceinwyn - ma in battaglia, coperti di sangue o ferite, ci sono solo uomini e Galahad non ha difficoltà ad ammetterne i difetti. Non ha mai idealizzato gli uomini: solo le donne.”
“- Gli uomini sono degli sciocchi - ha asserito Igraine, poi mi ha guardato di sottecchi. - Tu hai mai tradito Ceinwyn?- No - risposi, ed era la verità.- E non hai mai avuto il desiderio di tradirla?- Oh, molte volte. Il desiderio non scompare con la felicità, mia regina. Inoltre, che merito c'è nella fedeltà, se non viene mai messa alla prova?- Tu pensi che ci sia un merito nella fedeltà? - ha voluto sapere, e io mi sono chiesto quale guerriero giovane e bello della rocca di suo marito avesse attirato il suo sguardo. La gravidanza le avrebbe impedito qualsiasi sciocchezza, per il momento, ma mi preoccupavo di quel che poteva succedere dopo. Forse non sarebbe successo niente, comunque.Le ho sorriso. - Noi vogliamo dai nostri amanti la fedeltà, regina, e perciò, com'è ovvio, anche loro la vogliono da noi. La fedeltà è un dono che offriamo a chi amiamo. Artù l'ha data a Ginevra, ma lei non poteva fare altrettanto. Lei voleva qualcosa di diverso.”
“Artù andò alla porta della fucina, la spalancò e fissò il cortile. Niente vi si muoveva, a parte i soliti cani. Si voltò.- Sei un uomo onesto, figlio - ammise a malincuore. - Un uomo onesto. Sono orgoglioso di te. Ma hai un'idea troppo buona del mondo. C'è il male là fuori, il vero male, e tu non ci credi.- Tu ci credevi, quando avevi la mia età?Artù riconobbe con un mezzo sorriso l'acutezza della domanda. - Quando avevo la tua età, credevo di poter rifare il mondo. Credevo che il mondo avesse bisogno solo d'onestà e di gentilezza. Credevo che il trattare bene la gente, il mantenere la pace e il praticare la giustizia sarebbero stati ricompensati con la gratitudine. Credevo che il bene avrebbe annullato il male.Rimase pensieroso per qualche attimo. - Forse pensavo che le persone fossero simili ai cani e che, offrendo loro abbastanza affetto, sarebbero state docili - riprese, amaro. - Ma le persone non sono cani, Gwydre, sono lupi. Un re deve governare migliaia di ambiziosi e ognuno di loro inganna. Sarai adulato e, alle tue spalle, deriso. Ti giureranno fedeltà eterna e intanto trameranno alle tue spalle.Scrollò le spalle. - E se sopravviverai ai complotti, un giorno avrai la barba grigia come me, guarderai la tua vita e ti accorgerai di non aver realizzato niente. Un bel niente. I bambini da te ammirati in braccio alle madri saranno cresciuti e diventati assassini, la giustizia da te imposta sarà in vendita, la gente da te protetta sarà ancora affamata e il nemico da te sconfitto minaccerà ancora i confini.Parlando, era diventato sempre più furioso. Ora con un sorriso addolcì la collera. - É questo che vuoi?Gwydre lo guardò negli occhi. Pensai per un attimo che avrebbe esitato o forse discusso con il padre, invece diede ad Artù una buona risposta.- Quello che voglio, padre, è trattare bene le persone, dare loro la pace e offrire loro giustizia.”
“- Due re saliranno alla Rocca di Cadarn - profetizzò - ma a regnare sarà un uomo che non è re. I morti si sposeranno, quel che è perso ritornerà alla luce. e una lama verrà portata alla gola di una bambina.”