“In breve, eravamo soddisfatti, e il destino è sempre stato nemico della soddisfazione. Il destino inoltre, come mi aveva sempre detto Merlino, è inesorabile.”
“Quando tutto è stato approntato con grande fatica, e l'ora è giunta, il sultano viene destato nel cuore della notte; l'accetta affilata che dovrà separare la fune del grande cerchio di ferro è messa nella sua mano, con quella egli colpisce, la fune è tagliata e il soffitto cade. Così avvenne per me. Tutto il lavorìo recente e remoto che aveva teso a questo scopo era ormai compiuto: in un istante il corpo fu inferto, e il tetto della mia fortezza mi cadde addosso.”
“La certezza che il peggio è passato e la situazione è salda in mano fa perdere il controllo, si comincia di nuovo a osare. A quel punto l’uomo mette in atto il furbesco egoismo. Non fa tesoro dell’esperienza, torna quello che è sempre stato: un coglione.”
“Nel tennis il vero avversario, la frontiera che include, è il giocatore stesso. C'è sempre e solo l'io là fuori, sul campo, da incontrare, combattere, costringere a venire a patti. Il ragazzo dall'altro lato della rete: lui non è il nemico; è più il partner nella danza. Lui è il pretesto o l'occasione per incontrare l'io. E tu sei la sua occasione. Le infinite radici della bellezza del tennis sono autocompetitive. Si compete con i propri limiti per trascendere l'io in immaginazione ed esecuzione. Scompari dentro al gioco: fai breccia nei tuoi limiti; trascendi; migliora; vinci. [...] Si cerca di sconfiggere e trascendere quell'io limitato i cui limiti stessi rendono il gioco possibile. È tragico e triste e caotico e delizioso. E tutta la vita è così, come cittadini dello Stato umano: i limiti che ci animano sono dentro di noi, devono essere uccisi e compianti, all'infinito. (Infinite Jest, p. 116)”
“Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si schiude, e diventa sentiero distinto, e ormai inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell'avvicinamento. Quell'accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un'emozione: Senza più dilemmi, senza più menzogne. Sapere dove. E raggiungerlo. Qualunque sia, il destino.”
“Merlino mi fissò. - Credi che tu, Derfel, o Artù possiate essere tanto forti da resistere a Nimue? Lei è una donna. Le donne ottengono sempre ciò che vogliono, e se per ottenerlo devono rovinare il mondo e tutto ciò che il mondo contiene, così sia.”