“Secondo me la religione si basa, essenzialmente, sulla paura. In parte è il terroredell’ignoto, in parte, come ho già detto, il bisogno istintivo di immaginare qualcunoche ci aiuti e ci protegga nei pericoli: suppergiù una specie di fratello maggiore. Inprincipio, dunque, fu la paura: paura dell’occulto, paura dell’insuccesso, paura dellamorte. La paura porta alla crudeltà, ed è per questo che crudeltà e religione stannobene insieme. Oggi, tanti fenomeni non sono più misteriosi grazie alla scienza, che siè opposta alla religione cristiana, alle Chiese, e a tutti i princìpi anacronistici. Lascienza può aiutare l’umanità a superare questa vile paura, nella quale ha vissuto pertante generazioni. Con l’aiuto della scienza e del nostro cuore, impareremo a noncercare aiuti immaginari, a non inventare alleati in Cielo, ma piuttosto a valerci dellenostre forze per rendere questo mondo più piacevole e diverso da quello che èdivenuto, in questi secoli, sotto l’influsso delle Chiese.”

Bertrand Russell

Bertrand Russell - “Secondo me la religione si basa...” 1

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“Se si trattasse solo di essere solo di essere avvolta da questo fumo, perdere coscienza e morire, in un attimo, non avrei nessunissima paura. Una bella differenza con altre morti che ho visto, come quella di mia madre o di altri parenti. Nella nostra famiglia si ammalano tutti di gravi malattie e muoiono soffrendo da cani. Forse è una cosa ereditaria. Ci mettono un tempo incredibile a morire. Al punto che verso la fine non si rendono conto nemmeno loro se sono vivi o morti. Quel po' di coscienza che gli resta serve solo a provare dolore e sofferenza.Midori si mise una sigaretta tra le labbra e la accese.- Quello di cui ho paura, è una morte di questo tipo. L'ombra della morte si insinua piano piano nel territorio della vita e comincia a corroderlo, e quando me ne accorgo sono già nel buio, non riesco a vedere più niente, e la gente intorno a me pensa che io sia più vicina alla morte che alla vita. È una situazione come questa, che temo. Non la potrei mai sopportare.”

Murakami, Haruki
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“Attraverso le inferriate della sua individualità, l’uomo fissa senza speranza le mura di cinta delle circostanze esteriori, finché arriva la morte e lo richiama a casa, alla sua libertà… Individualità! Ah, quello che si è, che si può e che si ha, sembra povero, grigio, modesto e noioso; ma quello che non si è, non si può e non si ha, è proprio quello che guardiamo con invidia struggente, che diventa amore per paura che diventi odio. Io porto in me il germe, la radice, la possibilità per tutte le attitudini e le attività di questo mondo… Dove potrei essere, se non fossi qui? Chi, che cosa, come potrei essere se non fossi me stesso, se questa mia persona non mi chiudesse, se non separasse la mia conoscenza da tutti coloro che sono me! L’organismo! Cieca, sconsiderata, deplorevole eruzione dell’incalzante volontà! Meglio, per davvero, che questa volontà si liberi nella notte senza spazio e senza tempo, invece di languire in prigione, appena illuminata da una tremula e vacillante fiammella dell’intelletto!”

Thomas Mann
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“Vedi, non c'è coraggio e non c'è paura... ci sono soltanto coscienza ed incoscienza... la coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.”

Alberto Moravia
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“Gli Italiani devono capire una buona volta il rischio enorme di una cultura credulona ed ‘ascientifica’. Questo è un Paese, infatti, dove si gettano soldi alle ortiche per acquistare prodotti ‘omeopatici’, oppure per creme e tisane che nella migliore delle ipotesi non hanno alcun effetto. E’ un Paese dove ormai non si riesce più a far nulla di costruttivo perchè c’è sempre la paura che si vada a ’sconvolgere’ delicatissimi equilibri ‘immaginari’, paure alimentate ad arte da ‘politici’ che prosperano su falsità di ogni tipo. E’ un Paese dove Otelma, Vanna Marchi, Bossi e berlusconi hanno accumulato fortune economiche e politiche, e dove un Grillo qualunque (con tutto il rispetto per quest’ultimo in confronto ai summenzionati) può apparire un Gigante.Io penso che l’ignoranza collettiva, associata alla supponenza ed al fatalismo, rappresentino la più grave catastrofe per l’Umanità.”

Pino
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“Ma perché a noi tocca sempre soffrire? Alla gente come noi, alla gente comune, ai piccoli borghesi? Quando arriva una guerra, o il franco è in ribasso, o ci sono disoccupazione, crisi e rivoluzioni, gli altri se la cavano sempre. E siamo noi a pagare! Perché? Che cosa abbiamo fatto? Paghiamo per gli errori di tutti. Certo, di noi nessuno ha paura!”

Irene Nemirovsky
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