“Non ero ancora morto, solo in un stato di rapido decadimento.”

Charles Bukowski

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“Un bel quartiere. Definizione di un bel quartiere: un posto in cui non puoi permetterti di abitare.”


“Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obbiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli. Questa vita è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo, sono innamorato.”


“Sento ancora la follia scorrermi dentro, ma ancora non ho scritto le parole che avrei voluto, la tigre mi è rimasta sulla schiena. Morirò con addosso quella figlia di puttana, ma almeno le ho dato battaglia. E se fra voi c'è qualcuno che si sente abbastanza matto da voler diventare scrittore, gli consiglio va' avanti, sputa in un occhio al sole, schiaccia quei tasti, è la migliore pazzia che possa esserci, i secoli chiedono aiuto, la specie aspira spasmodicamente alla luce, e all'azzardo e alle risate. Regalateglieli. Ci sono abbastanza parole per noi tutti.”


“è sempre un processo di lasciar perdere, in un modo o nell'altro.”


“L’autobus correva lungo una striscia di cemento molto stretta a pelo dell’acqua senza parapetto, niente; tutto lì. L’autista si appoggiava allo schienale e passava rombando su quella stretta striscia di cemento circondata dall’acqua e tutti i passeggeri dell’autobus, venticinque o quaranta o cinquantadue persone si fidavano di lui, ma io no. Ogni tanto c’era un nuovo autista e io pensavo, come li scelgono, questi figli di puttana? L’acqua è profonda su tutt’e due i lati e basta un piccolo errore per andare tutti al creatore. Era ridicolo. Mettiamo che quella mattina avesse litigato con la moglie. O che avesse il cancro. O che vedesse la Madonna. O che avesse i denti cariati. Qualunque cosa. Bastava un niente. Avrebbe potuto impazzire. Buttarci tutti di sotto. Sapevo che se ci fossi stato io, al suo posto, avrei preso in considerazione la possibilità di trascinare tutti in acqua. Mi sarebbe piaciuto. e qualche volta, dopo considerazioni del genere, la possibilità diventa realtà. Per ogni Giovanna d’Arco c’è un Hitler appollaiato dall’altra estremità dell’altalena. La vecchia storia del bene e del male. Ma nessuno di quegli autisti ci buttò mai di sotto. Pensavano soltanto alle rate della macchina, alla partita di baseball, al taglio dei capelli, alle ferie, ai clisteri, alle domeniche in famiglia. In quel branco di merdosi non c’era nemmeno un vero uomo. Arrivavo sempre al lavoro con la nausea ma sano e salvo. Il che dimostra che Schumann era più relativo di Shostakovich…”


“Mi guardo bene dal tenermi in gola le parole: ho passato gran parte della mia vita a non dire le cose che volevo dire, e me ne sono pentito. La nostra natura ci impone di mandare messaggi subliminali, comunicare con i gesti, perché abbiamo paura di esporci per come siamo. Anche a noi stessi. Quando tutto sarà finito sono sicuro che mi verrà concesso un minuto per ripensare a tutte le volte che volevo urlare cosa sentivo, ma sono stato zitto per paura di non essere capito, e rimpiangerò gli obbiettivi che ho abbandonato perché il timore di fallire mi ha impedito di perseguirli. Questa vita è una puttana e probabilmente mi spezzerà il cuore, ma cazzo, sono innamorato. Va così, rhum e pera, perché ci sono dei momenti forti che ti lasciano l’amaro in bocca, e altri talmente belli da farti dimenticare quel retrogusto sgradevole che ha la vita”