“Non era stata mia intenzione amarlo, e avevo fatto di tutto per estirpare dal mio animo i germi dell'amore che vi avevo scovato; e ora, non appena l'avevo rivisto, essi risorgevano spontaneamente più forti e più gagliardi! Anche senza che lo guardassi si faceva amare.”

Charlotte Brontë

Charlotte Brontë - “Non era stata mia intenzione amarlo...” 1

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“L'avevo messo là dentro senza riflettere, poiché avevo immaginato che sarebbe stato particolarmente comodo averlo lì dentro. E ora, il pensiero che era lì, così a portata di mano e tanto vicino eppure irraggiungibile peggiorava la situazione e la rendeva insopportabile. Già, la cosa che non si può avere è la cosa che più si desidera; tutti lo sanno.”

Mark Twain
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“Lei era la porta che avevo avuto il coraggio di aprire e che non riuscivo più a richiudere.”

Fabio Volo
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“Ho tante cose in me, e ciò che sento per lei divora tutto; ho tante cose, e senza di lei non ho più nulla.”

Johann Wolfgang von Goethe
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“Non posso più ascoltare tacendo. Devo parlarvi con i mezzi che ho a disposizione. Voi mi trafiggete l'anima.Io sono tra l'agonia e la speranza. Non ditemi che è troppo tardi, che questo prezioso sentimento è svanito per sempre. Vi offro di nuovo il mio cuore, vi appartiene ancor più di quando otto anni e mezzo fa voi quasi me lo spezzaste. Non dite per carità che l'uomo dimentica più della donna, che il suo amore è più rapido a morire. Non ho mai amato nessuna all'infuori di voi. Posso essere stato ingiusto, forse debole e offeso, ma incostante mai. Solo voi mi avete condotto a Bath. Penso e faccio progetti solo per voi. Non ve ne siete accorta? Possibile che non indoviniate i miei desideri? Non avrei atteso neanche questi dieci giorni se avessi conosciuto i vostri sentimenti. Devo andare senza conoscere il mio destino ma tornerò qui o vi seguirò non appena possibile. Una parola, uno sguardo saranno sufficienti a farmi entrare in casa di vostro padre questa sera o mai più.”

Jane Austen
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“Quel giorno avevo una sensazione struggente, come di un lutto anticipato. Ciò che avevo di più caro era stato schiacciato come un prato di fiori di campo, raso al suolo per fare posto a un giardino ben curato. Neppure quando studiavo negli Stati Uniti avevo mai provato nulla del genere. In tutti quegli anni mi ero tenuta saldamente aggrappata alla certezza che la mia casa, il mio paese mi appartanevano, e potevo tornarci ogni volta che volevo. E fu solo quando infine vi feci ritorno che compresi il vero significato dell'esilio. Camminando per quelle strade che amavo e ricordavo con tanto affetto, era come se stessi calpestando i miei ricordi.”

Azar Nafisi
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