“Il nostro piccolo o grande dramma è solo un attimo nell'infinito gioco divino, nell'immensa e incessante danza cosmica. Ciò che importa è l'attimo presente, l'essere qui e ora, perchè tutto è temporaneo, tutto è impermanente: il nostro io è come un'onda che si è sollevata un attimo dal mare e che, trascorso quell'attimo, si riabbasserà, tornerà a fondersi con la sostanza del tutto e proseguirà la sua corsa sotto una forma per ora inimmaginabile.”
“Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti, l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione. Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo, fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero.”
“Quando tutto è stato approntato con grande fatica, e l'ora è giunta, il sultano viene destato nel cuore della notte; l'accetta affilata che dovrà separare la fune del grande cerchio di ferro è messa nella sua mano, con quella egli colpisce, la fune è tagliata e il soffitto cade. Così avvenne per me. Tutto il lavorìo recente e remoto che aveva teso a questo scopo era ormai compiuto: in un istante il corpo fu inferto, e il tetto della mia fortezza mi cadde addosso.”
“Il mio tormento viene da te, ma si alimenterebbe della tua assenza. Il fatto che ti ami in tutto questo è marginale e assieme dannatamente importante. Il mio tormento viene dal nostro segreto e comprende te e il nostro segreto a sua volta.”
“La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi”
“[la vendetta] è il solo farmaco che ci sia contro il dolore, tutto quello che si è trovato per non impazzire, è la droga con cui ci rendono capaci di combattere.”
“E se talvolta, sui gradini di un palazzo, sull’erba verde di un fosso, nella tetra solitudine della vostra stanza, vi risvegliate perché l’ebbrezza è diminuita o scomparsa, chiedete al vento, alle stelle, agli uccelli,all'orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che scorre, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, chiedete che ora è; e il vento, le onde, le stelle, gli uccelli, l'orologio, vi risponderanno: "E' ora di ubriacarsi! Per non essere gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi, ubriacatevi sempre! Di vino, di poesia o di virtù , come vi pare”