“Come Mo aveva detto un giorno, scrivere storie, in fin dei conti, ha un po' a che fare con la magia.”

Cornelia Funke

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“«Quando ti porti dietro un libro» le aveva rivelato Mo quando Meggie ci aveva messo dentro il primo «avviene qualcosa di straordinario: le sue pagine raccoglieranno i tuoi ricordi. E un giorno ti basterà risfogliarle per tornare con il pensiero al luogo dove le hai lette per la prima volta: le immagini, gli odori, il gelato che ti eri gustata... Credimi, i libri sono un po' come la carta moschicida: a nient'altro i ricordi restano attaccati come alla carta stampata.»”


“Mai prima di allora, però, aveva incontrato qualcuno che scriveva le frasi che ne riempivano le pagine. Persino di alcuni dei suoi libri preferiti non sapeva nemmeno il nome dell'autore, né tanto meno aveva idea di che aspetto avesse. Sempre e solo i personaggi scaturiti da quelle magiche parole aveva visto con gli occhi della fantasia, mai chi stava dietro, chi li aveva inventati.”


“Depose sul tavolo la cartella in cui teneva i risguardi da inserire prima del frontespizio e prese a sfogliarli con aria assente. «Ogni libro dovrebbe cominciare con una pagina vuota» aveva detto una volta a Meggie. «Meglio se scura: rosso scuro, blu scuro, a seconda del colore della copertina. Quando apri il libro, è come se fossi a teatro. Il sipario copre il palcoscenico. Tu lo tiri da parte e ha inizio la rappresentazione.»”


“Ciò che un libro avrebbe potuto raccontarle non l'aveva mai intimorita. Anzi, di solito non vedeva l'ora di lasciarsi trasportare in un mondo nuovo, inesplorato, e la sua curiosità era tale che si metteva a leggere nei momenti meno opportuni.”


“E Mo cominciò a riempire la quiete notturna di parole. Le attirava fuori dalle pagine come se non stessero aspettando altro che la sua voce: lunghe e corte, aspre e dolci, sibilanti e gutturali. Danzavano per la stanza, solleticavano la pelle, dipingevano figure di vetro colorato nel vuoto.”


“I libri la rincuoravano quando era triste e scacciavano la noia mentre Mo tagliava, rilegava, incollava pagine ormai logore, rese fragili da anni e anni d'uso sotto le innumerevoli dita che le avevano sfogliate.”