“E Mo cominciò a riempire la quiete notturna di parole. Le attirava fuori dalle pagine come se non stessero aspettando altro che la sua voce: lunghe e corte, aspre e dolci, sibilanti e gutturali. Danzavano per la stanza, solleticavano la pelle, dipingevano figure di vetro colorato nel vuoto.”

Cornelia Funke

Cornelia Funke - “E Mo cominciò a riempire la quiete...” 1

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“Lo maggior don che Dio per sua larghezzafesse creando, e a la sua bontatepiù conformato, e quel ch'e' più apprezza,fu de la volontà la libertate;di che le creature intelligenti,e tutte e sole, fuore e son dotate.”

Dante Alighieri
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“Prima di allora non aveva mai capito che la vita ci parla, e che la sua voce dà risposta alle domande che le poniamo di continuo; non aveva mai captato consciamente quella voce, né riconosciuto i suoi toni fino a quel momento in cui la voce gli aveva detto una cosa che non gli aveva mai detto prima, e cioè: - Sì”

Douglas Adams
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“- E com’è fatto un orobilogio? -- Non si può vedere, è fatto di tante parti insieme che mescolandosi diventano invisibili. Vuoi un esempio? La tua casa, la guardi dal di fuori e dici: questa è la mia casa. Ma la casa ha sotto la cantina, la tinaia buia con le botti, la muffa sulle pareti quell’odore di anni e secoli, ma in quel passato oscuro fermenta il vino e i formaggi maturano. Sopra c’è il granaio, con la farina, le mele, le noci e i pomodori secchi, e ci frullano i topi rosicchioni e i ghiri ladruncoli, lì ci sono le provviste per il futuro. Poi c’è la casa dove abiti, col camino caldo, la cucina che fuma e il cesso che scroscia, e il letto ti accoglie e prepara i sogni, ma anche gli incubi, e le lenzuola gelate d’inverno, e la febbre e le ore che non dormi la notte. E a volte tutto cambia: dal camino entra la notte, le faville dei fantasmi del passato, o la paura di ciò che sta dietro la porta, nella cantina il vino e il buio ti fanno immaginare viaggi e abbordaggi, nel granaio sbattono la testa uccelli imprigionati, come brutti pensieri. Ecco, questa è la tua casa, non quella che vedi dal di fuori, con le finestre, il portone e l’edera sul muro.”

Stefano Benni
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“Il mondo così com’è continua ad essere se stesso. Si scrivono libri – romanzi, racconti, poesie, infarciti di dettagli che tentano di spiegarci che cos’è il mondo, come se la nostra conoscenza di persone come Bob Dubois e Vanise e Claude Dorsinville servisse ad affrancare gente come loro. Non servirà. Conoscere i fatti della vita e della morte di Bob non cambia nulla nel mondo. Che noi celebriamo la sua vita e piangiamo la sua morte, tuttavia, lo farà. Gioia e lutto per la vita di altri, perfino vite del tutto inventate – anzi, soprattutto quelle –, priverà il mondo di parte dell’ingordigia che gli occorre per continuare ad essere se stesso. Sabotaggio e sovversione, dunque, sono gli obiettivi di questo libro. Va’, mio libro, e contribuisci a distruggere il mondo così com’è.”

Russel Banks
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“Non ti fidare mai di chi dice di servire Dio. Ti parleranno con serenità e buone parole, così colte che non riuscirai a capire. Cercheranno di convincerti con argomentazioni che solo loro sanno imbastire per catturare la tua ragione e la tua coscienza. Ti si presenteranno come uomini buoni e affermeranno di volerci salvare dal male e dalla tentazione, ma in realtà la loro opinione sul nostro conto è scritta e tutti loro, come i soldati di Cristo che sono, seguono fedelmente quanto trovano nei libri. Le loro parole sono scuse e le loro ragioni identiche a quelle che tu potresti dare a un moccioso.”

Idelfonso Falcones
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