“- Voglio dire che io fiuto le belle storie a chilometri di distanza. Quindi non tenti di nascondermene una. Sputi fuori, forza, e in cambio si guadagna una fetta di questo fantastico dolce con i buchi - soggiunse in tono scherzoso.”

Cornelia Funke

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“- Nulla è eterno, Balbulus. E che cosa c'è di meglio, per le parole, che essere cantate in giro? Sì, certo, ogni volta mutano, hanno una melodia diversa. Ma non è questo il bello?”


“E Mo cominciò a riempire la quiete notturna di parole. Le attirava fuori dalle pagine come se non stessero aspettando altro che la sua voce: lunghe e corte, aspre e dolci, sibilanti e gutturali. Danzavano per la stanza, solleticavano la pelle, dipingevano figure di vetro colorato nel vuoto.”


“Mai prima di allora, però, aveva incontrato qualcuno che scriveva le frasi che ne riempivano le pagine. Persino di alcuni dei suoi libri preferiti non sapeva nemmeno il nome dell'autore, né tanto meno aveva idea di che aspetto avesse. Sempre e solo i personaggi scaturiti da quelle magiche parole aveva visto con gli occhi della fantasia, mai chi stava dietro, chi li aveva inventati.”


“Ciò che un libro avrebbe potuto raccontarle non l'aveva mai intimorita. Anzi, di solito non vedeva l'ora di lasciarsi trasportare in un mondo nuovo, inesplorato, e la sua curiosità era tale che si metteva a leggere nei momenti meno opportuni.”


“Una storia cambia continuamente vestito. Una storia cresce e germoglia come un qualcosa di vivo! Quelle che vengono chiuse nei libri, invece? Sì, magari vivono più a lungo, ma prendono vita solo quando i libri vengono aperti. Sono suoni pressati tra i fogli, e solo una voce può dar loro fiato!”


“Da dove devo cominciare? Intanto, va chiarita subito una cosa fondamentale: un romanziere non scrive mai tutto quello che sa sui suoi personaggi. I lettori non devono venire a sapere tutto. Alcuni aspetti è meglio che restino un segreto fra lo scrittore e le sue creature.”