“Mi succede sempre così, a me, coi problemi. Da lontano, mi fanno fare un sacco di discorsi complicati. Quando poi ci vediamo, troviamo sempre il modo di metterci d'accordo.”
“Vorrei poter fermare il tempo e vivere così per sempre"Di solito questi riferimenti al suo imperituro amore nei miei confronti mi fanno sentire in colpa e a disagio. Ma mi sento così tranquilla e rilassata e al di là di qualsiasi preoccupazione per un futuro che comunque non avrò che mi lascio sfuggire due semplici parole: "Va bene"Sento il sorriso nella sua voce. "Allora sei d'accordo?""Sono d'accordo" dico io.”
“Decisi che avrei scoperto chi aveva ucciso Wellington, anche se mio padre mi aveva ordinato di non ficcare il naso negli affari degli altri.Perché non faccio sempre quello che mi dicono di fare.Perché quando qualcuno mi dà degli ordini, di solito sono cose che mi confondono e che non hanno nessun senso.Per esempio quando dicono “Sta’ zitto”, ma non specificano per quanto tempo devi stare zitto. Oppure se su un cartello vedi NON CALPESTARE IL PRATO, in realtà dovrebbe esserci scritto NON CALPESTARE IL PRATO INTORNO A QUESTO CARTELLO oppure NON CALPESTARE IL PRATO DI QUESTO PARCO, perché invece ci sono molti prati su cui si può camminare.La gente non rispetta mai le regole. Mio padre per esempio va a più di 90 chilometri all’ora nelle strade dove non si devono superare i 90 chilometri all’ora, e qualche volta guida dopo aver bevuto e spesso non si mette la cintura di sicurezza quando prende il furgone. E nella Bibbia si legge Non uccidere, ma ci sono state le Crociate e due Guerre Mondiali e la Guerra del Golfo e in ognuna di queste guerre dei Cristiani hanno ucciso dei loro simili.E poi non lo capisco, quando dice “Non ficcare il naso negli affari degli altri”, perché non so cosa sono gli “affari degli altri”; io faccio un mucchio di cose con “gli altri”, a scuola, nel negozio e sul pulmino, e il suo lavoro consiste nell’andare a casa di altre persone e riparare i loro scaldabagni e l’impianto di riscaldamento. Anche questo vuol dire farsi gli affari degli altri.Siobhan mi capisce. Quando mi ordina di non fare una cosa mi dice esattamente cos’è che non devo fare. Così mi piace.Per esempio una volta mi ha detto: - Non devi mai prendere a pugni Sarah o picchiarla in nessun modo, Christopher. Anche se è lei a colpirti per prima. Se succede di nuovo, allontanati, rimani immobile e conta da 1 a 50, poi vieni da me a raccontarmi cosa ha fatto o parlane con qualche altro insegnante.Un’altra volta mi ha detto: - Se vuoi andare sull’altalena e c’è sempre qualcuno sopra, non spingerlo via. Chiedi se puoi fare un giro anche tu. E poi aspetta fino a quando non ha finito.Gli altri però quando ti danno un ordine non si comportano in questo modo. E allora sono io a decidere cosa fare e cosa non fare.”
“Ero felice, non ci si accorge mai di esserlo e mi chiesi perché l’assimilazione di un sentimento così benevolo ci trovi sempre impreparati, sbadati, tanto che conosciamo solo la nostalgia della felicità, o la sua perenne attesa.”
“Anthony Anthony...mi senti figliolo? Sei la mia vita e la vita di tua madre. Per me sarai sempre il bambino di 3 anni che gioca in cortile, che si taglia i capelli come i miei, che cammina come me, mi porta le coccinelle, mi riempie di gioia, mi tiene in vita. Ecco cosa vedo quando ti guardo. Ricordi quando pescavamo insieme, quando eri piccolo? Non hai idea di quanta felicità mi donassi. Mi hai sempre reso fiero da quando sei nato. Devi alzarti e seguirmi. Vedrai non mollerai, non tu. Ti rimetterai, ma alzati figliolo. Coraggio, alzati, Anthony.”
“Ti piace la solitudine? - chiese lei appoggiando il mento sulla mano. - Ti piace viaggiare da solo, mangiare da solo, a lezione sederti lontano dagli altri?- A nessuno piace la solitudine. Ma non mi faccio in quattro per fare amicizia. Così evito un po' di delusioni, - dissi.”