“Se non hai paura di una cosa, allora quella cosa impara a stare lontana da te, perché capisce che più di tanto non riesce a danneggiarti, e con tutta la gente danneggiabile che c'è in giro non è che si mette a perdere tempo con uno che non l'apprezza.”

Diego De Silva

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“Tanto per dire, non ho mai lasciato una donna. Il che non significa che non abbia prestato la mia collaborazione passiva affinché un rapporto si estinguesse a fuoco lento. Anzi, nell’omissione di soccorso sentimentale sono stato recidivo, se proprio devo confessare l’illecito. Ma rimanere inerti mentre una relazione annaspa non è la stessa cosa che dire «senti io non voglio più stare con te e questo è quanto».”


“Certe volte penso, ma lo penso veramente, che bisognerebbe piantarla con questa storia del parlare. Perché tanto non serve a niente. Non è questione di capirsi, fare fatica a ritrovarsi nelle cose; non è questo. È che nessuna conversazione regge l'argomento per più di un paio di battute; è la pertinenza, il problema.”


“E sì, mi manca ancora. Per quanto incomprensibile possa essere, sento ancora la sua mancanza. La sento soprattutto in questo tipo di situazione, quando esco, quando mi siedo in un ristorante con qualcuno, quando viene un po’ di sole dopo che ha piovuto, quando la gente intorno parla del più e del meno, quando la normalità incalza. E’ soprattutto in quei momenti che mi domando cosa ci faccio lì. Perché rimango. Perché non me ne vado. E perché quello che mangio non sa di niente. E perché delle cose che mi dicono gli amici, cose per le quali dovrei provare un qualche interesse, non m’importi assolutamente nulla. E risponda per pura cortesia, sperando che se la bevano e pensando che se pure non se la bevono fa lo stesso. E perché quando mi sembra di cominciare a rilassarmi, finalmente, vengo subito assalito dal solito stormo di piccoli ricordi felici che vuole portarmi via da dove sto. E perché mi sembra di aver lasciato la vita da qualche parte. Ma dove?Fanculo, va’.”


“È curioso il modo che ha il destino di venire sotto forma di tempo. Anzi lo sarebbe, se non fosse che ce l'ha per vizio. Se uno, al momento del fatto che gli cambia la vita, buttasse l'occhio all'orologio, vedrebbe le lancette che ripartono da uno zero fatto apposta per lui. Una risposta, una notizia, un incontro, un certo particolare squillo del telefono, arrivano con l'anteprima. Si fanno vedere e scappano in avanti, mostrando la sequenza fin dove l'occhio la segue. Tutto il futuro non lo conosciamo. Quello più in là soprattutto. Ma il primo sì. Lo vediamo benissimo.”


“Se c'è una cosa che mi fa impazzire del cinema, è la terapia del dolore. La rimozione dell'infelicità. La censura della fatica di uscirne. La vita che ricomincia solo quando è tornata sopportabile. Non so che darei per praticare il «sei mesi dopo» nella vita non filmica.Oh, lo so cosa state pensando. Sento già l'obiezione: «Sì, d'accordo, ma anche quel tempo intermedio è vita: se lo salti, è come se morissi nell'intervallo».Sentite questa, allora: «Meglio aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita».Bella, eh?E sapete chi l'ha detta?Rita.Levi.Montalcini.Ecco chi.Per cui, al diavolo la retorica dela vita che vale la pena anche quando è sofferenza. Io,se posso, la sofferenza la evito.”


“Perché la vita è fatta soprattutto di patteggiamenti. Di situazioni in cui – questa è la rivelazione che spiazza – ti scopri capace di una comprensione al ribasso che normalmente non ti spieghi, quando la riconosci negli altri. E capisci alcune cose.”