“L’azione della Chiesa cattolica, guardata nella storia, o si attua anch’essa ai fini della civiltà, del sapere, del costume, dell’ordinamento politico e sociale, della vita mondana, del progresso umano, come si vide spiccatamentenella sua grande epoca, quando serbò gran parte del retaggio del mondo antico e difese i diritti della coscienzae della libertà e della vita spirituale contro genti barbariche e contro le prepotenze materialistiche di imperatori edi re; ovvero, perduto quest’ufficio o perduta l’egemonia che in esso esercitava e soverchiata dalla civiltà che essa stessa aveva concorso a generare, si restringe a tutrice di forme invecchiate e morte, d’incultura, d’ignoranza, di superstizione, di oppressione spirituale, e si fa a sua volta, dal più al meno, materialistica. La storia, che è storia della libertà, si comprova più forte di quella sua dottrina o di quel programma, e lo sconfigge e lo sforza a contradirsi nel campo dei fatti. Il Rinascimento, che non fu un’impossibile ripristinazione dell’antichità precristiana, e la Riforma, che del pari non fu quella, non meno impossibile, del cristianesimo primitivo, ma l’uno e l’altra avviamento alla concezione moderna della realtà e della idealità, segnano la decadenza interiore del cattolicesimo in quanto potenza spirituale; e questa decadenza non diè luogo a rigenerazione e non fu arrestata, ma, anzi, resa irrimediabile dalla reazione della Controriforma, quando venne salvato il corpo e non l’anima della vecchia Chiesa, il suo dominio mondano e non quello sugl’intelletti,e si compié opera politica ma non religiosa. La scienza, che col porglisi a fianco sostenitrice e cooperatrice dimostra la superiorità di un determinato ideale morale e politico, disertò la Chiesa cattolica; e tutti gl’ingegni originali e creatori, filosofi, naturalisti, storici, letterati,pubblicisti, passarono o furono costretti a passare o furono accolti ed ebbero seguaci nel campo avverso.”