“Alteri e distaccati, eternamente rapiti in remote, misteriose meditazioni, [i gatti] si concedono all'altrui adorazione ed è difficile che diano qualcosa in cambio. Eccetto le fusa.”
“Gli ricordò che i deboli non sarebbero mai entrati nel regno dell'amore, che è un regno inclemente e meschino, e che le donne si concedono solo agli uomini dall'animo risoluto, perché infondono loro la sicurezza che tanto bramano per affrontare la vita.”
“L’ispirazione non esiste. È forse qualcosa che guida le mani di scultori e pittori e detta immagini e note all’udito di poeti e musicisti, ma che non va mai a trovare il romanziere: quest’ultimo è del tutto trascurato dalle muse ed è condannato a sostituire quella collaborazione negatagli con la testardaggine, la fatica e la pazienza”
“Quel che si possiede in se stessi di diverso, è proprio quel che si possiede di rado, quel che attribuisce a ciascuno il suo valore; ed è proprio quello che si cerca di sopprimere. Si imita. E si pretende di amare la vita.”
“Nel secolo decimonono, l'idea religiosa subisce una crisi: si disimparano alcune cose, il che è bene, a patto che, disimparando questo, si impari quello. Nessun vuoto, nel cuore umano! Si fanno talune demolizioni ed è bene; ma a condizione che siano seguite da ricostruzioni. Nel frattempo, studiamo le cose che non son più. E' necessario conoscerle, non fosse che per evitarle. Le contraffazioni del passato prendono falsi nomi e si chiaman volentieri l'avvenire; quel fantasma ch'è il passato è soggetto a falsificare il suo passaporto. Mettiamoci a conoscenza del tranello e diffidiamo. Il passato ha un viso, la superstizione, ed una maschera, l'ipocrisia: denunciamo il viso e strappiamo la maschera.”
“Se è estremamente improbabile, infatti, che esista qualcosa di soprannaturale, è certo altrettanto difficile dimostrare che il soprannaturale non esiste. Gli eventi naturali dell'esistenza e quelli inesplicabili sembrano in realtà combinarsi in un unico mitico processo, che costituisce il vero e proprio spettacolo del mondo. Comunque, negare l'esistenza dell'ignoto non è più legittimo che farne l'oggetto di un atto di fede.”