“- E come la riconosco? Sono successi dieci anni, un sacco di tempo. - "Guaglio", il tempo non è un sacco, magari è un bosco. Se hai conosciuto la foglia, poi riconosci l’albero. Se l’hai vista negli occhi, la ritroverai. Pure se è passato un bosco di tempo.”
“Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. É dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle,sempre e comunque.”
“Che me ne faccio delle girandole dei verbi? Non sono il padrone del tempo, sono il suo asino.Va bene per gli scrittori il passato e il suo ceraunavolta.E il futuro a comodo agli indovini che si arricchiscono coi pronostici.Io conosco le vite che durano un giorno e arrivare a notte è già morire vecchi.”
“Il futuro di un fiume è alla sorgente”
“Allora ti piace l’amore?”“ E’ pericoloso. Ci scappano ferite e poi per la giustizia altre ferite. Non è serenata al balcone, somiglia a una mareggiata di libeccio, strapazza il mare sopra, e sotto lo rimescola. Non lo so se mi piace.”
“- Secondo te le stelle sanno di pan di zucchero o di sale?- Non lo so, non le ho mai assaggiate.- Io sì, sono rimasta molte notti sul balcone della casa dei bambini chiusi. Le stelle in estate perdono briciole che arrivano in bocca.- E come sono?- Salate, a gusto di mandorla amara.- Le preferivo dolci.- Ma no, guasterebbero la terra per quante ne arrivano. Certe notti c'è tempesta di stelle sbriciolate. La terra è seminata da loro, riceve senza poter restituire. Allora dal basso si alzano le preghiere a sdebitarsi di alberi e di bestie che ringraziano.”
“Ti ride negli occhi la stranezza di un cielo che non è il tuo.”