“Mi accorgevo del corpo, del suo interno, accanto a lei: del battito del sangue a fior di polso, del rumore dell'aria nel naso, del traffico della macchina cuorepolmoni. Accanto al suo corpo esploravo il mio, calato nell'interno, sbatacchiato come il secchio nel pozzo.”
“Non c'era dubbio, il suo viso era strettamente legato a qualcosa che conservavo nel cuore. Qualcosa che mi turbava. Chiusi le palpebre e scandagliai il fondo del mio animo offuscato. Sentii il silenzio ricoprirmi come pulviscolo impalpabile.”
“E lei ora desidera. È uscito del letargo della sua rassegnata solitudine, ha scoperto la fame del suo cuore, sa che la mela è proibita, ma desidera. Non avrà più pace, né dieta. [...] Soffrirà, il suo cuore, lo stomaco e le viscere andranno in subbuglio, il suo istinto di Homo erectus potrà essere temprato, ma non vinto. La mela è caduta dall'albero del destino.”
“Ciò che avveniva in camera da letto per Ayako rappresentava il costante brivido del suo quotidiano, qualcosa di bello e caldo da aspettare con impazienza, come immergersi nel mare di notte, un mare tenebroso e denso dove brillano le nottiluche. Suo marito una volta le aveva detto che aveva dei piedi graziosi e a volte li moredeva. Lei aveva ormai imparato non solo ad accogliere quell'uomo con tenerezza ma anche ad avvinghiarsi a lui come chi sta per annegare. Le era diventato familiare toccare il corpo del marito, quel corpo sodo senza recessi di mollezza, ma ancora provava una vaga vergogna”
“Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.”
“D'inverno per vestirmi mi ci vuole il tempo di un cavaliere con l'armatura. Ogni parte del corpo esige la congruenza del tessuto protettore: i piedi sono esigenti riguardo alla lana dei calzini; il busto vuole la tripla protezione della canottiera, della camicia e del pullover. D'inverno vestirmi significa trovare l'equilibrio fra la temperatura interna e quella dei vari fuori: fuori dal letto, fuori dalla camera, fuori di casa... Devo essere immerso nel giusto calore originario; nulla di più sgradevole e di più disdicevole che aver troppo caldo d'inverno.”