“A parte che noi non lo avevamo scelto a tavolino, ma c'eravamo sempre misteriosamente cercati. In qualche modo, c'eravamo scelti su quel tram. C'era sempre stata fra noi una sorta di tacita alleanza. Sul tram, sin dal principio, fra tutte le persone io vedevo e notavo solo lei. Lei e tutto ciò che faceva, anche i più piccoli gesti. Le altre persone erano solo maschere per me, lei l'unico viso. Forse il segreto è che basta aprirsi un attimo. Come quei muri che si vedono per strada: da una piccola crepa spunta una piantina. Ero diventato come quel muro. Da una mia piccola apertura era nata una piantina di emozione e di curiosità. Era come se le altre donne, le altre storie fossero state come bei mazzi colorati di fiori che porti a casa e metti nel vaso. Gli cambi l'acqua tutti i giorno, ma pian piano appassiscono e lentamente muoiono. Michela invece era una piantina che cresceva.”

Fabio Volo

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“Una sera ho visto il cartone animato di "Alice Nel Paese Delle Meraviglie". A un certo punto del film lei diventava grande e la testa usciva dal tetto della casa e le braccia dalle finestre. Di fronte a quella scena, ho preso coscienza che era ciò che stavo provando io. La mia casa era diventata troppo piccola per me, sentivo che non ci stavo più dentro. Dovevo andarmene, seguire anch'io il Bianconiglio.”


“Penso che sia incredibile come cambia tutto quando incontri la persona che ami, incredibile quanto velocemente quel a persona ti possa bastare. Ti senti avvolto e riscaldato dal pensiero di lei, tutto diventa più leggero, anche se sei al lavoro e sono le quattro e venti del pomeriggio e fuori piove.Sei in macchina in autostrada, sei stanco, i vestiti ti stanno scomodi, ma pensi a lei e sorridi da solo, poi ti guardi nel o specchietto per vedere se sei abbastanza bel o per lei. Mandi messaggi e se non ti risponde subito è perché è in riunione o non ha sentito, certo non perché non ha voglia. È venerdì sera, la vedi e pensi che sei fortunato perché per due giorni è tutta tua. È tua a colazione, è tua dopo pranzo nel letto, mentre cerchi di vedere un film. Ti dice che martedì sera le va di cucinare per te e che ti aspetta a casa verso le nove, e tu al e otto e quarantacinque fai le scale di casa sua a due gradini al a volta, al egro e innamorato, perché hai voglia di baciarla e di sentire il suo odore.Quando entri in casa sua c’è già un buon profumo e non sai trovare le parole per dire a te stessoquanto sei felice, e quando sei solo in bagno ti guardi al o specchio e ti fai i complimenti per quanto lei è bela.”


“E cosa c'è di bello nella coppia scusa?""La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria""Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? La monotonia? Che cos'hanno de bello?""No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria""Questa non l'ho capita""Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur... ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po'. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo. Infatti ho capito che amando non conoscerai altro che te stesso. Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso. Per questo entrare intimamente in relazione con una persona è importante, perché diventa un viaggio conoscitivo esistenziale".”


“Tu hai una scatola con una misura e dalla vita prendi solo quello che sta in quella misura; tutto quello che ti capita di più grande e di più ingombrante lo lasci andare. Semplice. Non ti adatti e non vivi la vita per quello che ti offre, ma è la vita che diventa tale solo quando prende la tua misura.”


“Voglio tornare bambino, voglio annusare la Coccoina, voglio spalmarmi il Vinavil e poi togliermelo come se fosse una pellicina. Voglio usare i pennarelli per poi avere tutte le dita piene di piccole striscette colorate. Voglio rubare la merenda ai grandi. Voglio credere che il mio soldatino si sposti all'ultimo momento e schivi il proiettile. Voglio credere che l'astronauta è un lavoro che si può fare solo di notte, perché di giorno non ci sono le stelle per atterrare. Voglio credere che un mio amico è un mio amico per sempre, e non ti tradisce mai. Ma soprattutto voglio credere che Babbo Natale il carbone te lo porta solo se sei stato cattivo.”


“Seduto al bar con lei non ero riuscito a dire praticamente nulla. Nemmeno che avevo il suo guanto a casa. Avrei voluto chiederle il numero di telefono, l'e-mail, ma non ne avevo il coraggio. Lei mi aveva invitato a bere un caffè prima di partire, come se volesse chiudere, con me, una fase della sua vita. È solo che, quando capisci che è tardi, faresti di tutto per recuperare. In realtà, ho sempre avuto paura di disturbare. Come da piccolo, in casa d'altri, quando mi chiedevano se volevo un bicchiere d'acqua, anche se avevo sete rispondevo: "No, grazie". Quando qualcuno mi offriva qualcosa, prima ancora che finisse la frase avevo già detto di no. Nella vita ho sempre avuto paura di essere di peso, di essere una scocciatura. Questa è una vera fregatura.”