“Lo so: sono sdolcinato, stucchevole e patetico, ma non posso farci niente. Credo sia la conseguenza naturale di quando si incontra finalmente il piede che calza alla perfezione la scarpetta che tengo in mano da anni.”
“Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse. (...) Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso. (…) Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, a abbandonare la gente.”
“«Ci sono molte cose, credo, che possono avermi fatto del bene senza che io ne abbia ricavato un profitto», replicò il nipote, «e Natale è una di queste. Ma sono sicuro che ho sempre considerato il periodo natalizio, quando è venuto — a prescindere dalla venerazione dovuta al suo nome e alla sua origine sacra, ammesso che qualcosa che si riferisca possa esser tenuta separata da questa venerazione — come buono; un periodo di gentilezza, di perdono, di carità, di gioia; l'unico periodo che io conosca, in tutto il lungo calendario di un anno, nel quale uomini e donne sembrano concordi nello schiudere liberamente i cuori serrati e nel pensare alla gente che è al disotto di loro come se si trattasse realmente di compagni nel viaggio verso la tomba, e non di un'altra razza di creature in viaggio verso altre mete. E per questo, zio, anche se il Natale non mi ha mai fatto entrare in tasca una moneta d'oro, e neanche d'argento, credo che mi abbia fatto bene e che mi farà bene, e chiedo che Dio lo benedica».”
“[Mo] sapeva che a Caterina, Cecilia e Maria, quando avessero messo piede su Deneb, nessuno avrebbe chiesto di compilare un modulo sbarrando la F. e non la M. per relegarle di conseguenza in uno scompartimento di seconda categoria.”
“Non c’è niente che si sporca più della bellezza e di continuo la sporca chi la possiede e chi la incontra, per dimostrare che ne può disporre quanto e come vuole, o perché in fondo la bellezza non sa difenderla, perché è difficile.”
“Restiamo delusi anche quando, con la solennità che si usa per dare notizie di enorme interesse, ci viene annunciato: "Traffico regolare". È il più classico esempio dell'effetto che produce l'eccesso di informazioni: non è successo niente, ma bisogna che tutti lo sappiano.”