“Il paese di Verulengo si estende come un serpente in provincia di Verona, lungo la strada provinciale 9a."Incipit.”
“Io ero già tutto preso dalla porta e dalla brutta sensazione che mi aveva creato fin dal principio. Era una porta ad arco di fattura toscana, laccata di bianco, elegante e del tutto in sintonia con il colore smorto delle pareti esterne. Però l'idea generale conferiva la sensazione di una patina calata sulla casa in una giornata bigia di pioggia e mai più scivolata via. Il particolare che stonava di più con l'immagine tutto sommato omogenea del resto erano le due finestrelle di vetro smerigliato. Due quarti di cerchio, disposti l'uno accanto all'altro all'interno del semicerchio superiore della porta, con gli angoli a novanta gradi rivolti verso l'esterno. Sembravano i due occhi opachi di un catatonico.”
“El tiempo de la ciudad es tan elástico que uno nunca sabe cuando una espera se transforma en plantón. La tendencia es esperar siempre un poco más, inventando justificaciones para el retraso: el tráfico, un accidente (desde un imprevisto sin consecuencias hasta un probable ataque cardiaco). Después, uno empieza a preguntarse si el responsable no será uno mismo: ¿Quedamos aquí o en otro sitio? ¿Estará adelantado mi reloj o atrasado el de la Hora Haste? Bueno, yo llegué tarde la otra vez.”
“Scese, evitando di guardarla a lungo, come si fa col sole; ma vedeva lei, come si vede il sole, anche senza guardare.”
“Ma il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.”
“Los días lluviosos son el recuerdo de un castigo mayor para la ciudad. Un poco de lluvia siempre se convierte en una caótica inundación. Las calles regresan entonces a su origen: se hacen lagunas, canales, ríos pestilentes. En ellos aparece el reflejo de los edificios, de la gente, sus dobles sepultados. La pregunta que se hacen los capitalinos tarde o temprano en medio de un chubasco es la misma que obsesionaba a los europeos que deambulaban por la destruída ciudad de México: ¿qué había antes aquí? A lo largo de los siglos, la respuesta es siempre la misma: lo que quedó de una catastrofe.”
“PIOGGIACantava al buio d’aia in aia il gallo.E gracidò nel bosco la cornacchia:il sole si mostrava a finestrelle.Il sol dorò la nebbia della macchia,poi si nascose; e piovve a catinelle.Poi tra il cantare delle raganelleguizzò sui campi un raggio lungo e giallo.Stupìano i rondinotti dell’estatedi quel sottile scendere di spille:era un brusìo con languide sorsatee chiazze larghe e picchi a mille a mille;poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:di stille d’oro in coppe di cristallo.”