“... ma io purtroppo sono solo questo: due piedi che vogliono ballare sulle punte. Lo so che non è niente, che sarei un fallimento per ogni genitore, ma non c'è mai stato un giorno in cui io abbia desiderato diventare qualcos'altro. Potrai mai accettarmi per quella che sono?”

Federica Bosco

Federica Bosco - “... ma io purtroppo sono solo questo...” 1

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“Tanto per dire, non ho mai lasciato una donna. Il che non significa che non abbia prestato la mia collaborazione passiva affinché un rapporto si estinguesse a fuoco lento. Anzi, nell’omissione di soccorso sentimentale sono stato recidivo, se proprio devo confessare l’illecito. Ma rimanere inerti mentre una relazione annaspa non è la stessa cosa che dire «senti io non voglio più stare con te e questo è quanto».”

Diego De Silva
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“Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio.”

Alessandro Baricco
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“Tutta quella città… non se ne vedeva la fine… /La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? /E il rumore /Su quella maledettissima scaletta… era molto bello, tutto… e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c’era problema /Col mio cappello blu /Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino /Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino /Primo gradino, secondo /Non è quel che vidi che mi fermò /È quel che non vidi /Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi… lo cercai ma non c’era, in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne /C’era tutto /Ma non c’era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo /Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu /Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me /Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi /Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita /Se quella tastiera è infinita, allora /Su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio /Cristo, ma le vedevi le strade? /Anche solo le strade, ce n’era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una /A scegliere una donna /Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire /Tutto quel mondo /Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce /E quanto ce n’è /Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla? A viverla… /Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n’erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.”

Alessandro Baricco
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“Jacob:«È come una droga per te, Bella. Ormai ho capito che senza di lui non puoi vivere. È troppo tardi. Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole»”

Stephenie Meyer
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“Oggi, questo vero oggi in cui io sto seduto a un tavolo e scrivo, io stesso non sono convinto che queste cose sono realmente accadute.”

Primo Levi
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