“Sono nato in un'epoca in cui la maggior parte dei giovani aveva perduto la fede in Dio, per la stessa ragione per la quale i loro padri l'avevano avuto - senya sapere perché. (...) Così, non sapendo credere in Dio, e non potendo credere in una somma di animali, sono rimasto, come altri a margine delle genti, in qualla distanza da tutto ciò che comunemente è chiamato Decadenza.”
“Signora, tutte le religioni sono vere, per quanto possano sembrare tra di loro opposte. Sono simboli differenti della stessa realtà, sono come la stessa frase detta in varie lingue; tanto che non si intendono gli uni con gli altri anche dicendo la stessa cosa.”
“Mi irrita la felicità di tutti questi uomini che non sanno di essere infelici. La loro vita umana è piena di tutto ciò che costituirebbe una serie di angosce per una sensibilità vera. Ma poiché la loro vera vita è vegetativa, quello che subiscono passa loro accanto senza toccarli intimamente. Vivono con la fortuna autentica di vivere senza accorgersene.Per questo, comunque, vi amo tutti. Miei cari vegetali!”
“La generazione a cui appartengo ha trovato un mondo privo di certezze per chi possegga un cuore e un cervello. Il lavoro di distruzione delle generazioni precedenti aveva prodotto come risultato che il mondo nel quale nascemmo era privo per noi di sicurezza sul piano religioso, di sostegno sul piano morale, di stabilità sul piano politico.”
“[Gli uomini] sono gli unici, fra tutti gli esseri creati, che hanno la possibilità d'andare contro l'ordine posto da Dio nel creato: gli uomini sono cioè gli unici esseri veramente liberi, appunto perché sono liberi nei confronti di Dio... Dio aveva dovuto tollerare, ecco, aveva dovuto permettere questo male, e tutte le altre cattiverie e carognate che gli uomini fanno: e ciò per non andare contro la loro libertà. Il gran problema del male nel mondo... Appunto per non impedire la libertà dell'uomo.”
“La fatica e la pena", per ottenere i beni necessari alla vita, e il piacere di "incorporarli" sono così strettamente legati assieme nel ciclo biologico che la perfetta eliminazione della pena e dello sforzo del lavoro non solo spoglierebbe la vita biologica dei suoi piaceri più naturali, ma priverebbe la vita specificamente umana della sua stessa vivacità e vitalità. La condizione umane è tale che la pena e lo sforzo non sono semplici sintomi, che possono essere rimossi senza cambiare la vita stessa; sono piuttosto modi in cui la vita, insieme con la necessità cui è legata, si fa percepire. Per i mortali, la "facile vita degli dei" sarebbe una vita senza vitalità.”
“La morte è la curva della stradaMorire è solo non essere visto.Se ascolto, sento i tuoi passiEsistere come io esistoLa terra è fatta di cieloNon ha nido la menzognaMai nessuno si è smarritoTutto è verità e passaggio”