“Quella macchia laggiù, che rosseggiava al tramonto e che questo crepuscolo fa buia, riempie a volte il mio animo di un'indicibile angoscia. Eppure sappiamo con certezza che il Male, qualunque sia la sua astuzia, la sua potenza, non prevarrà. Tutto è possibile a Dio. Una forza dolce, paterna, può intervenire negli avvenimenti decisivi, perfino il miracolo, cioè un intervento visibile di Dio. Noi cristiani e credenti se sappiamo che una persona è in pericolo di morte,siamo pronti ad intervenire, e se non sarà la terra a smuoversi, muoveremo il cielo. Ecco cosa significa credere in Dio. L'eternità e il suo mistero d'amore. Respingere con tutte le proprie forze l'idea del nulla. É terribile, apre abissi l'idea del nulla.”

Ferruccio Parazzoli

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“«Ma lo scempio... Lo scempio del Paese che tu mi hai mostrato dando la parola agli stracci di un sopravvissuto, quello scempio non avverrà se accetterò il tradimento consegnando la mia anima a quei miseri congiurati che non sapranno cosa farne, così della mia anima come del mio corpo perché troppo ingombranti?»«No, questo non è in mio potere prometterlo. Il male è necessario. La storia dell'umanità non esisterebbe se non esistesse il male.»«Sei tu il male?»«Evvia, professore, credi duqnue ancora a questa vecchia panzana da sacrestia?»«E chi è, dunque, il male?»«Non posso risponderti. Mi è già costato troppo farlo la prima volta. Ci ho rimesso letteralmente le penne, come si suol dire.»«Non ti credo. Non voglio crederti. Tu bestemmi. Io credo al bene. Io sono il bene. Io morirò, ma non per mia mano, perché io sono il bene.»”


“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.- Ma Dio dov’è?Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”


“Con Cusano si delinea l'immagine di un universo infinitamente aperto che ha il centro dappertutto e la circonferenza in nessun luogo. Dio, in quanto infinito, supera ogni limitazione e ogni opposizione. A mano a mano che si aumenta il diametro di un cerchio, diminuisce la sua curvatura, e al limite una circonferenza infinita diventa una retta infinita: in Dio si ha la coincidenza degli opposti. Se l'universo avesse un centro, sarebbe limitato da un altro universo. Ma nell'universo Dio è centro e circonferenza. La terra non può essere il centro dell'universo.”


“Io sarò anche Satana, Belzebù, quello che vi pare, ma so cos'è il dolore perchè io stesso l'ho provato e lo provo tuttora per la mia solitudine, per l'odio che hai suscitato contro di me. Insomma, ti confesso che quel poveretto mi fa compassione. E che vorrei dargli una mano.”


“Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco.Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia.Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.""E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?""Io uccido...”


“In realtà il patibolo, quando è lì, drizzato, ha alcunché d'allucinante. Si può avere una certa indifferenza a proposito della pena di morte, non pronunciarsi, dire di sì e no, fino a quando non si è visto coi propri occhi una ghigliottina; ma se avviene d'incontrarne una, la scossa è violenta e bisogna decidersi a prendere partito pro o contro di essa. Taluni, come il De Maistre, ammirano; altri, come il Beccaria, esecrano. La ghigliottina concreta la legge: si chiama vendetta, ma non è neutra e non vi permette di restar neutro. Chi la scorge freme del più misterioso dei fremiti. Tutte le questioni sociali drizzano intorno alla mannaia il loro punto interrogativo. Il patibolo è una visione; ma non è una costruzione, ma non è una macchina, ma non è un inerte meccanismo fatto di legno, di ferro e di corde. Sembra ch'esso sia una specie d'essere con non so qual cupa iniziativa; si direbbe che quella costruzione veda, che quella macchina senta, che quel meccanismo capisca, che quel legno, quel ferro e quelle corde vogliano. Nella spaventosa fantasticheria in cui la sua presenza getta l'anima, il patibolo appare terribile e sembra partecipe di quello che fa.È il complice del carnefice: divora, mangia la carne,beve il sangue. Il patibolo è una specie di mostro fabbricato dal giudice e dal falegname, uno spettro che sembra vivere d'una specie di vita spaventevole, fatta di tutta la morte che ha dato.”