“Mai in vita miaDimenticherò la tua presenza.Tu mi hai presa quando ero spezzataE mi hai riparataSu questa terra troppo piccolaDove potrei mai voltare il mio sguardo?Così immenso, così profondo!Non c'è più tempo. Non c'è più nulla. Distanza. C'è soltanto la realtà.Quello che è stato, è stato per sempre.”
“La sua vita era ancora troppo breve, per sapere che non c'è cosa più imminente dell'impossibile, e che quanto dobbiamo sempre prevedere è l'imprevisto.”
“Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta...”
“Niente è facile. Non lo è mai. Se così non fosse sarebbe tutto più semplice: niente dolore, niente delusione, niente solitudine. No, nulla di tutto questo è possibile, perché niente di ciò che realmente conta può essere facile. La gioia nasce dal sacrificio, dalle ginocchia sbucciate, dai cuori infranti. Perché ciò che ci è stato inculcato da bambini non può essere vero: non ci sono favole, non ci sono eroi o grandi imprese, c'è la determinazione di persone semplici che non si arrendono mai!”
“Se c'è una cosa che non mi manca è il tempo.- Davvero ne hai tanto?- Tanto che mi piacerebbe dartene un po', e farti dormire lì dentro.”
“Stamattina ho avuto un'illuminazione: è tutta colpa mia. Il mio errore pià grave è stato di non capire che il tempo passa. Il tempo passava e io ero fissa nell'atteggiamento della sposa ideale di un marito ideale. Invece di rianimare la nostra vita sessuale m'incantavo nel ricordo delle nostre notti di una volta. Mi immaginavo di aver conservato il mio viso e il mio corpo di trent'anni invece di curare il mio fisico. Ho lasciato atrofizzare la mia intelligenza; non mi coltivavo più; mi dicevo: 'più tardi, quando le bambine mi avranno lasciata'. Si, la giovane studentessa che Maurice sposò, che si appassionava agli avvenimenti, alle idee, ai libri, era ben diversa dalla donna di oggi, il cui universo è tutto in queste quattro mura. Ed è vero che avevo la tendenza a imprigionarvi Maurice. credevo che la sua famiglia dovesse bastargli, credevo di averlo tutto per me. In generale davo tutto per scontato, e questo deve averlo seccato, lui che cambia, che mette sempre in questione tutte le cose. La noia non perdona"-Una donna spezzata-”