“Tutto fu ambito e tutto fu tentato. Quel che non fu fatto io lo sognai e tanto era l'ardore che il sogno eguagliò l'atto.”
“Come fu che le loro labbra s'incontrarono? Come avviene che l'uccello canta, che la neve si scioglie, che la rosa sboccia, che maggio dà i suoi fiori, che l'alba imbianca dietro gli alberi neri le cime frementi delle colline? Un bacio, e fu tutto.”
“Bella: Fu un bacio tenero, adorante. Dimenticai la folla, il luogo, il tempo, la ragione. Ricordavo solo che mi amava, che mi voleva, che ero sua. Lui lo aveva iniziato e stava a lui concludere quel bacio, ma io lo strinsi forte, ignorando le risatine e i colpi di tosse dei presenti.”
“Lo maggior don che Dio per sua larghezzafesse creando, e a la sua bontatepiù conformato, e quel ch'e' più apprezza,fu de la volontà la libertate;di che le creature intelligenti,e tutte e sole, fuore e son dotate.”
“Non puoi vedere quel che vedo io perché vedi quel che vedi. Non puoi sapere quel che so io perché sai quel che sai. Quel che io vedo e so non si può aggiungere a quel che vedi e sai tu, perché le due cose non sono dello stesso tipo. Né quel che che vedo e do io può sostituire quel che vedi e sai tu, perché questo significherebbe sostituire te stesso.”
“Non riuscivo a perdonarlo e neanche trovarlo simpatico, ma capii che dal suo punto di vista ciò che aveva fatto era pienamente giustificato. Era stato tutto molto sbadato e pasticciato. Erano gente sbadata, Tom e Daisy: sfracellavano cose e persone e poi si ritiravano nel loro denaro o nella loro ampia sbadataggine o in ciò che comunque li teneva uniti, e lasciavano che altri mettessero a posto il pasticcio che avevano fatto.”