“Dodici voci si alzarono furiose, e tutte erano simili. Non c'era da chiedersi ora che cosa fosse successo al viso dei maiali. Le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.”
“Per questa donna […] leggere vuol dire spogliarsi d’ogni intenzione e d’ogni partito preso, per essere pronta a cogliere una voce che si fa sentire quando meno ci s’aspetta, una voce che viene non si sa da dove, da qualche parte al di là del libro, al di là dell’autore, al di là delle convenzioni della scrittura: dal non detto, da quello che il mondo non ha ancora detto di sé e non ha ancora le parole per dire.”
“[...] non ci vuol molto a scivolare dal riconoscimento e dal rispetto delle differenze alla discriminazione, da questa al rifiuto, e dal rifiuto al tentativo di eliminazione.”
“Ma come stabilire il momento esatto in cui comincia una storia? Tutto è sempre cominciato già da prima, la prima riga della prima pagina d'ogni romanzo rimanda a qualcosa che è già successo fuori dal libro. Oppure la vera storia è quella che comincia dieci o cento pagine più avanti e tutto ciò che precede è solo un prologo. Le vite degli individui della specie umana formano un intreccio continuo, in cui ogni tentativo di separare un pezzo di vissuto che abbia un senso separatamente dal resto - per esempio, l'incontro di due persone che diventerà decisivo per entrambi - deve tener conto che ciascuno dei due porta con sé un tessuto di ambienti fatti altre persone, e che dall'incontro deriveranno a loro volta altre storie che si separeranno dalla loro storia comune.”
“Prima di sposarsi, Emma aveva creduto d'amare; ma la felicità che avrebbe dovuto nascere dal quell'amore non era venuta, e pensava che doveva essersi sbagliata. Ella cercava ora, di sapere che cosa volessero esattamente dire, nella vita, le parole felicità, passione ed ebbrezza, che le erano sembrate tanto belle, lette nei libri”
“A parte che noi non lo avevamo scelto a tavolino, ma c'eravamo sempre misteriosamente cercati. In qualche modo, c'eravamo scelti su quel tram. C'era sempre stata fra noi una sorta di tacita alleanza. Sul tram, sin dal principio, fra tutte le persone io vedevo e notavo solo lei. Lei e tutto ciò che faceva, anche i più piccoli gesti. Le altre persone erano solo maschere per me, lei l'unico viso. Forse il segreto è che basta aprirsi un attimo. Come quei muri che si vedono per strada: da una piccola crepa spunta una piantina. Ero diventato come quel muro. Da una mia piccola apertura era nata una piantina di emozione e di curiosità. Era come se le altre donne, le altre storie fossero state come bei mazzi colorati di fiori che porti a casa e metti nel vaso. Gli cambi l'acqua tutti i giorno, ma pian piano appassiscono e lentamente muoiono. Michela invece era una piantina che cresceva.”