“La vita è come un lungo viaggio. Con tante fermate e tante possibilità di prendere coincidenze, cambiare percorso o tornare indietro eventualmente. Ogni metro percorso è un metro in meno che ci separa dalla meta finale, ogni fermata raggiunta è una fermata in meno e una possibilità in meno di cambiare rotta.”

Giorgio Marconi

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“Anche in questo siamo uguali. L'unica cosa che ci fa differenti è che tu, quando hai finito di parlare con loro, hai la possibilità di sentirti stanco.Puoi andare a casa e spegnere la tua mente e ogni sua malattia.Io no. Io di notte non posso dormire, perché il mio male non riposa mai.""E allora tu che cosa fai, di notte, per curare il tuo male?""Io uccido...”


“La terra è bassa, figliolo mio. Bassa, ma sincera. Se accudita con abnegazione, tanta fatica e affetto, restituisce l’amore ricevuto, ripagando dei sacrifici che richiede.”


“Lui è il barman, e il barman - è evidente - non è un barista. Perché se il barista è neorealista e terrestre, il barman è un supereroe della postmodernità - una sola lettera lo distingue da Batman -, è Tom Cruise giovane che in Cocktail manipola bottiglie come un alchimista alambicchi e matracci, un performer della fabbricazione di miscele raffinate, l'artista dello shaker, il fromboliere della mescidezione colta dei liquidi.”


“E imparai, con umiltà e fatica, ma imparai quello che dovevo fare, e che sarebbe stato ovvio per un bambino: la vita non è altro che un susseguirsi di tante piccole vite, vissute un giorno alla volta. Si dovrebbe trascorrere ogni giorno cercando la bellezza nei fiori e nella poesia e parlando con gli animali. E nulla può essere migliore di un giorno colmo di sogni e di tramonti e di brezze leggere. Imparai soprattutto che la vita è sedere su una panchina sulla riva di un fiume antico, con la mia mano posata sul suo ginocchio e a volte, nei momenti più dolci, innamorarmi di nuovo.”


“Vito c'ha pensato qualche volta al gigante che organizza il mondo. Si è chiesto se è fatto di persone, tante persone una sull'altra. E se lui sarà una di quelle persone minuscole ma decisive. È quello che un ragazzo dovrebbe sperare, partecipare all'organizzazione del mondo. Lui è sempre stato uno studente in fuga, e non solo dalla scuola. Da ogni forma di apprendimento. Abbassa la testa. Si vergogna di queste ambizioni improvvise. Non farà niente di buono, di rimarchevole. È più facile che accada così, che la sua vita passi inosservata.”


“Ma il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.”