“ARANOAl campo, dove roggio nel filarequalche pampano brilla, e dalle frattesembra la nebbia mattinal fumare,arano: a lente grida, uno le lentevacche spinge; altri semina; un ribattele porche con sua marra pazïente;ché il passero saputo in cor già gode,e il tutto spia dai rami irti del moro;e il pettirosso: nelle siepi s'odeil suo sottil tintinno come d'oro.”

Giovanni Pascoli

Giovanni Pascoli - “ARANOAl campo, dove roggio nel...” 1

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“Vuoi un consiglio? Sgombra il campo dalle tue paure e accetta la possibilità che bene e male coesistano. La violenza non si esaurisce nelle motivazioni che l'hanno provocata, esattamente come accade nel sentimento d'amore.”

Benedetta Cibrario
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“Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti, l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione. Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo, fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero.”

Henry Miller
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“Come si può non vedere nel tempo lungo che ci finirà e finisce con il perderci ci perderà? Non intuire né indovinare la sua trama, la sua macchinazione e la sua danza in cerchio, non fiutare il suo malanimo o respirare il suo squallore, non captare il suo torbido agguato e la sua lentissima e illanguidente attesa e la conseguente impazienza che chissà per quanti anni avrà dovuto tenere a freno? Come posso non conoscere oggi il tuo volto domani, quello che già esiste o trama sotto la faccia che mostri o sotto la maschera che indossi, e che mi mostrerai soltanto quando non me lo aspetto?”

Javier Marías
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“L'ASSIUOLODov'era la luna? ché il cielonotava in un'alba di perla,ed ergersi il mandorlo e il meloparevano a meglio vederla.Venivano soffi di lampida un nero di nubi laggiù;veniva una voce dai campi:chiù...Le stelle lucevano raretra mezzo alla nebbia di latte:sentivo il cullare del mare,sentivo un fru fru tra le fratte;sentivo nel cuore un sussulto,com'eco d'un grido che fu.Sonava lontano il singulto:chiù...Su tutte le lucide vettetremava un sospiro di vento;squassavano le cavallettefinissimi sistri d'argento(tintinni a invisibili porteche forse non s'aprono più?...);e c'era quel pianto di morte...chiù...”

Giovanni Pascoli
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“Sherlock Holmes prese il suo flacone dall'angolo della mensola del caminetto e la sua siringa ipodermica da un elegante astuccio di marocchino. Con le sue dita lunghe e nervose infilò l'ago sottile e arrotolò la manica sinistra della camicia. Per un po', osservò pensoso l'avambraccio muscoloso e il polso, costellati di innumerevoli segni di punture. Alla fine, infilò con gesto deciso la siringa, premette il pistone e si abbandonò nella poltrona di velluto con un lungo sospiro di soddisfazione.[...]«Cos'è oggi», gli chiesi, «morfina o cocaina?»[...]«Cocaina», rispose, «soluzione al sette per cento. Vuole provarla?»”

Arthur Conan Doyle
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