“La cultura dell'individuo è sempre sul farsi o non è.L'uomo colto non è chi sa, ma chi apprende ... colto e non puramente erudito è l'uomo che sente il dovere di alimentare il proprio spirito assiduamente, quotidianamente, qualsiasi siano le circostanze in cui si trova a vivere”
“Ho paura dell'uomo, come dei topi e delle zanzare, per il danno e il fastidio di cui è produttore inesausto.”
“Morire biologicamente, è il perfezionarsi di uno stato in cui ci troviamo già ora.”
“Non è il viso che colpisce, ma le espressioni... non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove... non è spesso l'aspetto fisico che ci attrae... ma sono i modi di fare di una persona.”
“Per chi cade nella colpa, signore, il responsabile di tutte le colpe che seguono, non è sempre chi, primo, determinò la caduta?”
“Il rischio, secondo noi, non è tanto nella lettera di queste norme, ma nella loro implicita accettazione di un principio di disuguaglianza di fronte alla legge [...]. E' complicato dire cosa possano produrre a lungo termine, ma sembra improbabile che possano aiutare a raggiungere una passabile convivenza fra chi è nato nel nostro paese e chi ci vive non essendoci nato. Possono contribuire, invece, a creare un terreno di incultura dove il buon senso viene invocato per giustificare posizioni ambigue, che generano posizioni ancora più ambigue, che a loro volta scivolano verso un aperto razzismo. Il buonsenso, concetto tra i più equivoci del nostro vocabolario, rischia di diventare un'arma a doppio taglio, una leva che spinge pericolosamente i nostri giudizi verso territori governati dal pregiudizio.”
“Noi apparteniamo già a un mondo enormemente più vasto [rispetto a quello dei nostri bisnonni], del quale è naturale avere un certo timore, ma con il quale non possiamo misurarci guidati solo dal timore. L'alternativa alle appartenenze, e soprattutto al culto delle appartenenze, è tenere gli occhi bene aperti e scandalizzarsi solo quando è indispensabile: cercare di osservare il più possibile quanto ci circonda, far precedere il giudizio dalla conoscenza, in modo da non farci cogliere impreparati dai cambiamenti che si succedono sempre più in fretta.”