“Mi appoggiò le mani sulle spalle e stando di fronte a me mi guardò diritto negli occhi. Un liquido nero e denso nel fondo delle sue pupille formava strani diagrammi a spirale. Per un lungo istante quei suoi bellissimi occhi mi scrutarono dentro.”
“Corsi verso di loro. La bimba era fra le braccia della madre, e io lascia cadere la spada, mi sfilai l'elmo e mi inginocchiai lì accanto. - Dian - sussurrai. - Amore mio.Vidi l'anima tremolare ancora nei suoi occhi. Mi vide, Dian mi vide, e vide sua madre, prima di morire. Ci guardò per un istante, poi la sua giovane anima si allontanò leggere come un'ala nel buio, senza rumore, come una fiamma di candela spenta da un soffio di vento. Lavaine le aveva tagliato la gola mentre saltava verso il braccio del fratello e adesso il suo piccolo cuore aveva rinunciato a lottare. Ma riuscì ancora a vedermi, prima di morire. Ne sono certo. Mi vide, poi morì, e io abbracciai lei e sua madre e piansi come un bambino.Piansi per le mia piccola, adorata Dian.”
“Il ragazzo atterrò sulla pietra e quando di- stese le gambe, mi accorsi di quanto era alto. I suoi occhi m’in- chiodarono. Non sapevo cosa fare. Continuava a fissarmi, e io lo stesso, rigida come una statua, ma non per paura. Non riuscivo ad avere paura vicino a lui e nonostante l’atteggiamento, mi sentivo fatta d’aria, tanto che, con un paio di ali, avrei potuto volare via.Il suo viso era bellissimo. Le labbra sottili, gli zigomi scolpiti nel granito, sentii le guance roventi. L’unica maledizione che riu- scivo a vedere era l’incanto del suo viso, troppo bello per non volerlo ammirare ogni giorno, minuto, istante. E i suoi occhi...”
“Edward: «Isabella Swan?» Mi guardò da dietro quelle ciglia incredibilmente lunghe, con occhi dorati, dolci e al tempo stesso ardenti. «Prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l'eternità. Mi vuoi sposare?» Avrei voluto dire un sacco di cose, alcune per niente affatto belle, altre vergognosamente sdolcinate e romantiche, che forse nemmeno nei suoi sogni mi aveva mai sentito dire. Eppure, invece di sentirmi in imbarazzo, sussurrai: «Sì».”
“Nei miei sogni scorrevano fiumi e peccati, occhi sbarrati di volti sommersi. Mi risvegliai nel silenzio e nel gelo, sotto l'occhio accusatore dei riflettori ad arco. La città traboccava di persone in cerca dell'uomo o della donna in grado di salvarle. Puzzavo di sudore freddo, alcol e paura. Il loft mi sembrava sconfinato, un'immagine ripescata dal fondo sabbioso di un sogno.”
“Venne un giorno che alla svolta del sentiero della Palascia la strinsi tanto fra le braccia da toglierle il respiro: alzò gli occhi verso di me e per la prima volta mi guardò in modo diverso, come se avesse capito.”