“Osservai a lungo il suo viso, senza parlare. Mi ricordava qualcosa. Smuoveva quietamente qualche morbido sedimento in fondo alla mia coscienza. Però non sapevo spiegarmi quella sensazione, le parole restavano impastoiate in una lontana oscurità.”
“Non c'era dubbio, il suo viso era strettamente legato a qualcosa che conservavo nel cuore. Qualcosa che mi turbava. Chiusi le palpebre e scandagliai il fondo del mio animo offuscato. Sentii il silenzio ricoprirmi come pulviscolo impalpabile.”
“Io vivevo alla giornata, senza quasi mai sollevare la testa. Quella sconfinata palude era l'unica cosa che si rifletteva nei miei occhi. Procedevo mettendo a terra il piede destro, sollevando il sinistro, mettendolo a terra, e così via. Non sapevo dove mi trovavo, e niente mi diceva che la direzione verso la quale mi muovevo fosse quella giusta. Ma siccome non potevo restare bloccato lì per sempre, un passo alla volta, mi spostavo.”
“Era abbastanza bella, ma molto comune. Il tipo di ragazza che in un serial televisivo fa la parte dell'amica della protagonista, quella che va a bere qualcosa con lei al bar, e le chiede: «Cosa ti succede? Non mi sembri molto in forma di questi tempi.» Fa solo una breve apparizione e appena scompare dallo schermo nessuno si ricorda più che faccia avesse.”
“Un giorno pensai: io riuscirò a trovare qualcuno che mi ami al cento per cento per ogni giorno della vita. L'ho deciso quando ero al quinto o al sesto anno di elementari.- Incredibile, - dissi ammirato. - E ci sei riuscita?- Beh, non è facile, - disse Midori. Poi restò qualche istante a riflettere, guardando il fumo. - Forse per via del fatto che ho aspettato tanto a lungo, io cerco qualcosa di assolutamente perfetto. Perciò non è facile.”
“Se si trattasse solo di essere solo di essere avvolta da questo fumo, perdere coscienza e morire, in un attimo, non avrei nessunissima paura. Una bella differenza con altre morti che ho visto, come quella di mia madre o di altri parenti. Nella nostra famiglia si ammalano tutti di gravi malattie e muoiono soffrendo da cani. Forse è una cosa ereditaria. Ci mettono un tempo incredibile a morire. Al punto che verso la fine non si rendono conto nemmeno loro se sono vivi o morti. Quel po' di coscienza che gli resta serve solo a provare dolore e sofferenza.Midori si mise una sigaretta tra le labbra e la accese.- Quello di cui ho paura, è una morte di questo tipo. L'ombra della morte si insinua piano piano nel territorio della vita e comincia a corroderlo, e quando me ne accorgo sono già nel buio, non riesco a vedere più niente, e la gente intorno a me pensa che io sia più vicina alla morte che alla vita. È una situazione come questa, che temo. Non la potrei mai sopportare.”
“Mi appoggiò le mani sulle spalle e stando di fronte a me mi guardò diritto negli occhi. Un liquido nero e denso nel fondo delle sue pupille formava strani diagrammi a spirale. Per un lungo istante quei suoi bellissimi occhi mi scrutarono dentro.”