“Chiamarsi Darcy e starsene tutto solo con aria sdegnosa a una festa mi ha subito colpita come una cosa abbastanza ridicola, un po' come se, in Cime Tempestose, Heathcliff passasse tuttta la serata in giardino a gridare "Cathy" e a sbattere la testa contro un tronco.”
In this quote from Helen Fielding, the speaker reflects on the character of Darcy from Jane Austen's "Pride and Prejudice" and compares his aloof demeanor at a party to the dramatic and passionate behavior of Heathcliff from Emily Bronte's "Wuthering Heights." The comparison highlights the absurdity of Darcy's behavior and emphasizes the contrast between his reserved nature and Heathcliff's intense emotions. Through this humorous comparison, the speaker points out the ridiculousness of Darcy's attitude and the impact it has on those around him.
In her book "Bridget Jones's Diary," Helen Fielding compares the aloofness of the character Mr. Darcy to the romantic intensity of Heathcliff in "Wuthering Heights." This quote highlights the absurdity of isolating oneself at a social event, drawing parallels between classic literature and modern social dynamics. It serves as a humorous commentary on the expectations and behaviors of individuals in social settings.
In this quote from Helen Fielding, the character is comparing Mr. Darcy's aloof behavior at a party to a scene from Wuthering Heights. The comparison highlights the absurdity of Darcy's behavior and adds humor to the situation.
This quote from Helen Fielding's novel makes a humorous comparison between Mr. Darcy from "Pride and Prejudice" and Heathcliff from "Wuthering Heights." It highlights the absurdity of the characters' behavior in social settings. Reflecting on this quote, consider the following questions:
How do you interpret the author's comparison between Mr. Darcy and Heathcliff in terms of their behavior at social gatherings?
In what ways do you think the characters of Mr. Darcy and Heathcliff challenge traditional societal norms with their actions?
Do you think characters like Mr. Darcy and Heathcliff are still relevant in contemporary literature and societal discussions? Why or why not?
“Oh, Lily", mormora, scuotendo la testa. "Ne so parecchio dell'amore. So cosa significa volere una ragazza, sognarla e desiderarla con tutta l'anima. Ne so abbastanza da non confondere cosa è reale e cosa invece è solo frutto della mia fantasia."Gira un pochino la testa per guardarmi, e io mi ritrovo a dire: "Ti-tipo?""Tipo quando lei piange e il mio cuore va in mille pezzi e tutto quello cui riesco a pensare è come farle dimenticare la causa della sua tristezza." Il suo viso è impassibile, senza l'ombra di un'emozione. Le sue parole, e tutto il sentimento che sottintendono e che mi travolgono grazie al legame, rendono tutto molto chiaro. "Questa è realtà."La mia voce è appena un sussurro quando gli dico: "E la fantasia?""Credere che prima o poi anche lei proverà le stesse cose per me.”
“E’ strana la notte: per quelli che si addormentano subito dura solo un attimo, mentre per chi la passa completamente in bianco, diventa così lunga che è come vivere una vita supplementare e sembra quasi un privilegio…”
“No, ogni uomo nobile e saggio ama la sua donna e ne ha cura come io con tutto il cuore amavo la mia, e non importava se era una schiava di guerra.(Achille, da "Omero, Iliade")”
“Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse. (...) Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso. (…) Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, a abbandonare la gente.”
“Dopo mangiato, sono rimasta per un po' appoggiata alla finestra, ascoltando il leggero mormorio dell'onda e guardando il faro, che mi dava una sensazione strana, con la sua luce a tratti così intensa e subito dopo tanto fioca. Ecco l'immagine della vita, dicevo tra me e me: per un attimo tutto risplende in noi e intorno a noi, ma le nostre illusioni ben presto si affievoliscono!”