“Tutte le notti continuo a chiedere al Signore, "Perché?" E ancora non ho avuto una risposta decente.”
“Dove sono le notti passate con così tante stelle e così tanta luna accese contemporaneamente in un cielo senza luna e senza stelle? Dimmi dove e quando ho iniziato a perderti dove e quando hai iniziato a perdermi dove e quando se non in questo letto di spine in una casa che non so e che non oso ascoltare mentre respira col mio respiro dove e quando potro dormire di nuovo senza incontrarti ancora e ancora e ancora. Dove e quando potrò smettere di ucciderti per ricominciare a vivere?”
“È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità.”
“Ho sempre avuto più paura di una penna, di una bottiglietta d’inchiostro e di un foglio di carta che non di una spada o di una pistola.”
“Perché non rilassarsi un po'? Magari una passeggiata in macchina fino al Golden Gate Park, con lo zoo e i pesci? Fare una visita dove le cose che non possono pensare provano comunque gioia.”
“«Lei lo sa?»La sua non è una domanda e lei non sta aspettando una risposta”