“Funes discerneva continuamente il calmo progredire della corruzione, della carie, della fatica. Notava i progressi della morte, dell’umidità. Era il solitario e lucido spettatore d’un mondo multiforme, istantaneo e quasi intollerabilmente preciso. Babilonia, Londra e New York hanno offuscato col loro feroce splendore l’immaginazione degli uomini; nessuno, nelle loro torri popolose e nelle loro strade febbrili, ha mai sentito il calore e la pressione d’una realtà così intangibile come quella che giorno e notte convergeva sul felice Ireneo, nel suo povero sobborgo sudamericano.”
“Quando tutto è stato approntato con grande fatica, e l'ora è giunta, il sultano viene destato nel cuore della notte; l'accetta affilata che dovrà separare la fune del grande cerchio di ferro è messa nella sua mano, con quella egli colpisce, la fune è tagliata e il soffitto cade. Così avvenne per me. Tutto il lavorìo recente e remoto che aveva teso a questo scopo era ormai compiuto: in un istante il corpo fu inferto, e il tetto della mia fortezza mi cadde addosso.”
“Il mondo così com’è continua ad essere se stesso. Si scrivono libri – romanzi, racconti, poesie, infarciti di dettagli che tentano di spiegarci che cos’è il mondo, come se la nostra conoscenza di persone come Bob Dubois e Vanise e Claude Dorsinville servisse ad affrancare gente come loro. Non servirà. Conoscere i fatti della vita e della morte di Bob non cambia nulla nel mondo. Che noi celebriamo la sua vita e piangiamo la sua morte, tuttavia, lo farà. Gioia e lutto per la vita di altri, perfino vite del tutto inventate – anzi, soprattutto quelle –, priverà il mondo di parte dell’ingordigia che gli occorre per continuare ad essere se stesso. Sabotaggio e sovversione, dunque, sono gli obiettivi di questo libro. Va’, mio libro, e contribuisci a distruggere il mondo così com’è.”
“Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro automobile, nel giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell'attrezzatura della cucina. Lo stesso meccanismo che lega l'individuo alla sua società è mutato, e il controllo sociale è radicato nei nuovi bisogni che esso ha prodotto.”
“Il fatto che la terra fosse rotonda, e non piatta come loro credevano, non impedì ai Fenici di circumnavigare l'Africa. Anche se il loro modello atomico era sbagliato, è pur sempre a Enrico Fermi e Niels Bohr che si deve il successo nella costruzione della bomba atomica. Quello che conta è che la base operativa funzioni.”
“Quell'estate, secondo il nuovo computo degli anni che ci hanno insegnato i cristiani, era il 497 dopo la nascita di Cristo, ed era un'estate radiosa, splendente di sole.Artù era al vertice, Merlino si scaldava le ossa nel nostro giardino e le nostre tre figlie insistevano perché raccontasse loro sempre nuove storie, Ceinwyn era felice, Ginevra si godeva il suo elegante palazzo nuovo, con i portici e le colonne e il tempio nascosto.Lancillotto se ne stava tranquillo nel suo regno accanto al mare, i sassoni si combattevano tra loro invece di lottare contro di noi, e la Dumnonia era in pace.Eppure, quella del 497 fu anche, come ben ricordo, un'estate di vergogna e di dolore.Fu l'estate di Tristano e Isotta.”