“Come sapete la domanda che più spesso viene posta a noi scrittori, la domanda preferita è: perché scrive? Io scrivo perché sento il bisogno innato di scrivere! Scrivo perché non posso fare un lavoro normale, come gli altri.
Scrivo perché voglio leggere libri come quelli che scrivo.
Scrivo perché ce l'ho con voi, con tutti. Scrivo perché mi piace stare chiuso in una stanza a scrivere tutto il giorno.
Scrivo perché posso sopportare la realtà soltanto trasformandola.
Scrivo perché tutto il mondo conosca il genere di vita che abbiamo vissuto, che viviamo io, gli altri, tutti noi a Istanbul, in Turchia.
Scrivo perché amo l'odore della carta, della penna e dell'inchiostro.
Scrivo perché credo nella letteratura, nell'arte del romanzo più di quanto io creda in qualunque cosa.
Scrivo per abitudine, per passione.
Scrivo perché ho paura di essere dimenticato.
Scrivo perché apprezzo la fama e l'interesse che ne derivano. Scrivo per star solo. Forse
scrivo perché spero di capire il motivo per cui ce l'ho così con voi, con tutti.
Scrivo perché mi piace essere letto.
Scrivo perché una volta che ho iniziato un romanzo, un saggio, una pagina, voglio finirli.
Scrivo perché tutti se lo aspettano da me.
Scrivo perché come un bambino credo nell'immortalità delle biblioteche e nella posizione che i miei libri occupano negli scaffali.
Scrivo perché la vita, il mondo, tutto è incredibilmente bello e sorprendente.
Scrivo perché è esaltante trasformare in parole tutte le bellezze e ricchezze della vita.
Scrivo non per raccontare una storia ma per costruirla.
Scrivo per sfuggire alla sensazione di essere diretto in un luogo che, come in un sogno, non riesco a raggiungere.
Scrivo perché non sono mai riuscito ad essere felice.
Scrivo per essere felice.”