“la brezza della sera arruffava gli alberi e le accarezzava i capelli, calda e dolce”

Madeleine Wickham

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“Questo operaio analfabeta, che quando scriveva spezzava le penne con la sua foga impaziente, era sopraffatto, come i primi uomini sottrattisi alla condizione di scimmia, o come i grandi filosofi, dai problemi fondamentali della vita, e li viveva come necessità immediate e urgenti. Come un bambino, vedeva anche lui tutte le cose per la prima volta, e si stupiva continuamente, e faceva domande, e tutto gli sembrava un miracolo, e ogni mattina quando apriva gli occhi e vedeva gli alberi, il mare, le pietre, un uccello, rimaneva a bocca spalancata. Cos'è questo miracolo? gridava. Che cosa vuol dire albero, mare, pietra, uccello?”

Nikos Kazantzakis
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“«E a sera, attorno al fuoco, fumando trinciato forte, ci raccontavamo storie e vicende della vita [...]Lassù la montagna è silenziosa e deserta. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi».”

Mario Rigoni Stern
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“«C'era una volta una donna simile a una stella che ardeva incandescente nella vastità del cielo. Così come Venere appare al tramonto, lei splendeva di una luce tutta sua. Quando passeggiava, gli alberi ondeggiavano per l'amore che provavano per lei, e l'umile terra le accarezzava i piedi. Giacere accanto a lei significava sentire risuonare nelle tempie il pulsare delle maree che vengono attratte ad adorare la luna. Baciare le sue labbra significava assaporare l'eternità e nutrirsene. Chi può descrivere l'immensità della sua gloria?»”

Chelsea Quinn Yarbro
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“E Harvey, essendo tutt'altro che ottuso, cominciò ad apprezzare e a godere l'aspro coro delle onde, quando le loro creste si infrangono una dietro l'altra, in un incessante scroscio; la fretta del vento che liberava gli immensi spazi, ammassando le ombre azzurrine e purpuree delle nubi; la splendente aurora, quando il sole si leva in un'aureola di fiamma; le spirali delle nebbie mattutine e il loro lento dissolversi come muraglie che collino a una a una, sulla candida distesa; lo splendido e salmastro riverbero del meriggio; il bacio della pioggia su miglia e miglia di acqua morta e liscia; il frettoloso oscurarsi del mondo al calar della sera; l'infinito scintillare del mare sotto il chiaro di luna, quando il bompresso aguzzava, solenne, la cima verso lontane stelle, e Harvey scendeva dal cuoco per un dolce.”

Joseph Rudyard Kipling
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“Il giovane camminava al centro della piazza e la gente si fa- ceva da parte, notai che i volti esprimevano timore e disprezzo. Il ragazzo era diretto al pane, passando mi sfiorò e alzò il volto. I suoi occhi erano del colore della terra in autunno. Il viso spi- goloso messo in risalto dalla pelle bianca e dai capelli lunghi e ramati. Faticavo a togliergli gli occhi di dosso.- Perché siete tornati? Non vogliamo i Chastel qui! - gridò qualcuno tra la folla".”

Silvia Daveri
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