“Le risoluzioni definitive si prendono sempre e soltanto per uno stato d'animo che non è destinato a durare.”
“Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso.”
“Persino l’atto così elementare che chiamiamo “vedere una persona conosciuta” è in parte un atto intellettuale. Noi riempiamo l’apparenza fisica dell’individuo che vediamo con tutte le nozioni che possediamo sul suo conto, e nell’immagine totale che di lui ci rappresentiamo queste nozioni hanno senza dubbio la parte più considerevole. Esse finiscono per gonfiare con tanta perfezione le sue guance, per seguire con tale esatta aderenza la linea del suo naso, si incaricano così efficacemente di sfumare la sonorità della sua voce, come se si trattasse soltanto di un involucro trasparente, che ogni volta che vediamo quel viso e sentiamo quella voce sono loro, le nozioni, a presentarsi al nostro sguardo, a offrirsi al nostro ascolto”
“I fatti non penetrano nel mondo in cui vivono le nostre convinzioni, non le hanno create e non possono distruggerle. Possono infliggere loro continue smentite senza appannarle.”
“Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto. Tutto ciò che li riempiva agli occhi degli altri e che noi evitavamo come un ostacolo volgare a un piacere divino: il gioco che un amico veniva a proporci proprio nel punto più interessante, l’ape fastidiosa o il raggio di sole che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare posto, la merenda che ci avevano fatto portar dietro e che lasciavamo sul banco lì accanto senza toccarla, mentre il sole sopra di noi diminuiva di intensità nel cielo blu, la cena per la quale si era dovuti rientrare e durante la quale non abbiamo pensato ad altro che a quando saremmo tornati di sopra a finire il capitolo interrotto[...]”
“Quando Odette deixasse de ser para ele uma criatura sempre ausente, cobiçada, imaginária, quando o sentimento que ele tinha por ela não fosse mais aquela mesma perturbação misteriosa que lhe causava a frase da sonata e sim afeto, reconhecimento, quando se estabelecessem entre ambos relações normais que poriam fim à loucura e à tristeza dele, então sem dúvida os atos da vida de Odette lhe pareceriam si mesmos pouco interessantes.”
“Ce lucru mai obisnuit decat minciuna, fie ca e vorba sa ascunzi de pilda slabiciunile zilnice ale unei sanatati despre care vrei sa se creada ca e robusta, sa ascunzi un viciu, sau sa te indrepti fara sa jignesti pe nimeni, spre locul pe care il preferi? E instrumentul de conservare cel ami necesar si cel mai intrebuintat.”