“In queste occasioni leggo velocemente, con voracità, saltando qualche parola e cercando di riempirmi la testa il più possibile prima di un nuovo, lungo periodo di astinenza. Se fossero un genere commestibile queste letture smorzerebbero l'ingordigia dell'affamato, se fossero sesso equivarrebbero a un veloce amplesso furtivo, in qualche vicolo.”
“Uno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto di più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell’istante perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.”
“Vedendolo così, vestito per lei in un modo così manifesto, non poté impedire il rossore di fuoco che le montò al viso. Si offuscò quando lo salutò, e lui si offuscò di più con il suo offuscamento. La coscienza di comportarsi come fidanzati li offuscò ancora di più, e la coscienza che tutti e due fossero offuscati finì per offuscarli fino al punto che il capitano Samaritano se ne accorse con un tremolio di compassione.”
“Vito c'ha pensato qualche volta al gigante che organizza il mondo. Si è chiesto se è fatto di persone, tante persone una sull'altra. E se lui sarà una di quelle persone minuscole ma decisive. È quello che un ragazzo dovrebbe sperare, partecipare all'organizzazione del mondo. Lui è sempre stato uno studente in fuga, e non solo dalla scuola. Da ogni forma di apprendimento. Abbassa la testa. Si vergogna di queste ambizioni improvvise. Non farà niente di buono, di rimarchevole. È più facile che accada così, che la sua vita passi inosservata.”
“Ma che cos’è, poi, la vita abituale? …Ahimè, è un eterno rigirarsi entro una cerchia ristretta, un continuo batter di naso dappertutto, un andar di piccolo passo, misurato, monotono, anche se spesso tentiamo di interromperlo con qualche virtuosistica “courbette””.”
“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”