“La parola scritta m'ha insegnato ad ascoltare la voce umana, press'a poco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue m'hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l'andar del tempo, la vita m'ha chiarito i libri.”
“La fatica e la pena", per ottenere i beni necessari alla vita, e il piacere di "incorporarli" sono così strettamente legati assieme nel ciclo biologico che la perfetta eliminazione della pena e dello sforzo del lavoro non solo spoglierebbe la vita biologica dei suoi piaceri più naturali, ma priverebbe la vita specificamente umana della sua stessa vivacità e vitalità. La condizione umane è tale che la pena e lo sforzo non sono semplici sintomi, che possono essere rimossi senza cambiare la vita stessa; sono piuttosto modi in cui la vita, insieme con la necessità cui è legata, si fa percepire. Per i mortali, la "facile vita degli dei" sarebbe una vita senza vitalità.”
“Gli uomini vivono in un mondo dove sono le parole e non le azioni ad avere il potere, dove la massima competenza è il controllo del linguaggio.”
“Il mondo così com’è continua ad essere se stesso. Si scrivono libri – romanzi, racconti, poesie, infarciti di dettagli che tentano di spiegarci che cos’è il mondo, come se la nostra conoscenza di persone come Bob Dubois e Vanise e Claude Dorsinville servisse ad affrancare gente come loro. Non servirà. Conoscere i fatti della vita e della morte di Bob non cambia nulla nel mondo. Che noi celebriamo la sua vita e piangiamo la sua morte, tuttavia, lo farà. Gioia e lutto per la vita di altri, perfino vite del tutto inventate – anzi, soprattutto quelle –, priverà il mondo di parte dell’ingordigia che gli occorre per continuare ad essere se stesso. Sabotaggio e sovversione, dunque, sono gli obiettivi di questo libro. Va’, mio libro, e contribuisci a distruggere il mondo così com’è.”
“Ascoltare una bella storia è come sognare, ma poi bisogna svegliarsi e la vita... bé, la vita è un'altra cosa.”
“V'è uno spettacolo più grande del mare, ed è il cielo;v'è uno spettacolo più grande del cielo, ed è l'interno dell'anima.Far il poema della coscienza umana, foss'anco d'un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epopee in un'epopea superiore e definitiva. La coscienza è il caos delle chimere, delle cupidigie e dei tentativi, la fornace dei sogni, l'antro delle idee di cui si ha vergogna; è il pandemonio dei sofismi, è il campo di battaglia delle passioni. Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d'un uomo che sta riflettendo, guardate in quell'anima, in quell'oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest'infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita!”