“Dove saremmo Tod e io senza il gabinetto? Dove saremmo senza tutta la spazzatura?”
“Senza mai guardare dove sta andando, la gente si muove attraverso qualcosa di predisposto, armata di bugie. Non vede l'ora di raggiungere luoghi dai quali è appena tornata, o si rammarica di aver fatto cose che non ha ancora fatto. Signori delle bugie e della spazzatura - di ogni sorta di merda e di spazzatura.[...]Lo prendiamo ancora in culo ogni mattina come tutti gli altri - ma in questi giorni la cosa finisce in un baleno.”
“Tod ama le folle. Nelle folle puoi essere un capo senza che nessuno se ne accorga.[...]Con estasi e con sollievo si annulla nell'unità più grande, nella massa incandescente”
“La città - è la città che dovrà guarirli, con lame di coltello e automobili, manganelli, colpi d'arma da fuoco. I cavi allentati e le pericolose costruzioni in muratura della città telecinetica.”
“Dove sono le notti passate con così tante stelle e così tanta luna accese contemporaneamente in un cielo senza luna e senza stelle? Dimmi dove e quando ho iniziato a perderti dove e quando hai iniziato a perdermi dove e quando se non in questo letto di spine in una casa che non so e che non oso ascoltare mentre respira col mio respiro dove e quando potro dormire di nuovo senza incontrarti ancora e ancora e ancora. Dove e quando potrò smettere di ucciderti per ricominciare a vivere?”
“Era novembre. Gli umani si erano fatto crescere cappotti invernali e gli alti edifici tremavano nella stretta soffocante degli equilibri tra le diverse tensioni.”
“Evidentemente è questa la caratteristica della città contemporanea. Puoi aver voglia di lavorarci. Ma nessuno si aspetta seriamente che tu ci viva.”