“Posso querelare per diffamazione un tizio che mi accusa nero su bianco di avere picchiato mia moglie, di essere un plagiario, uno spacciatore, un alcolizzato con tendenze violente, e con tutta probabilità anche un assassino?""Non saprei. Mi sembra che il tizio sia piuttosto bene informato".”
“��"Che m'importa di quello che è successo con Oliver? Non sono affari miei" dissi. "Io voglio sposarmi."Clem aveva insistito per un fidanzamento di sei mesi, conoscendo la mia natura e la mia personalità. Ma questo consiglio andava bene per i bottegai della vita, non per chi aveva passato tutta la propria esistenza con un solo grande obiettivo."Certo" disse lei, "anch'io voglio sposarmi, se tu mi ami."Glielo giurai con tutto il cuore."Se dopo pranzo mi ami ancora" disse lei, "chiedimelo di nuovo.”
“Ho pianto per quanto sono stato bene e per quanto sono stato male in tutta questa vita.Questa vita che per fortuna ho avuto il coraggio di amare. Questa vita che mi sono preso e che ho voluto vivere fino a farla stancare al punto di desiderare un po' di riposo, di desiderare d'addormentarmi come da piccolo sul sedile della macchina dopo essere stato dai nonni con la famiglia, stravolto per aver giovato tutto il giorno. E addormentato aspettare che mia madre mi prenda ancora una volta in braccio per portarmi finalmente a casa, dopo questa incantevole avventura.”
“Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici: una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità. E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse. Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?”
“Non ha senso entrare in contatto così con una persona e poi andare via. Non lo capisco. Lo strano è che io sono un asociale, ma quando entro in contatto con uno sconosciuto – anche se si tratta solo di un sorriso o di un cenno con la mano, che non credo sia considerato un vero contatto ma per me lo è – mi sembra che dopo non possiamo andarcene ognuno per la sua strada come se niente fosse. (...) Immagino la sua vita come una piramide, un iceberg di cui vedo solo la punta, la punta minuscola, ma sotto la superficie la piramide si allarga, si allarga verso il basso e nel passato, sempre più indietro, tutta la vita gli sta sotto, gli sta dentro, le mille cose che gli sono successe, e il risultato è quel momento, quel secondo in cui mi ha sorriso. (…) Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? (…) Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, a abbandonare la gente.”
“Neanche comincio a descrivergli com'era vestita che già mi ferma.— Sa cosa? Mi sembra che questa storia non rappresenti affatto un problema, per lei.«Andiamo bene, — penso, — manco ho iniziato e già ti sembra?»— Come fa a dirlo, scusi?— È il tono che usa. Sembra orgoglioso di sé.Lo fisso. Ci metto un po' a riconoscere che è vero.”