“Il più bello dei mari / è quello che non navigammo. / Il più bello dei nostri figli / non è ancora cresciuto. / I più belli dei nostri giorni / non li abbiamo ancora vissuti. / E quello / che vorrei dirti di più bello / non te l'ho ancora detto.”

Nâzım Hikmet

Nâzım Hikmet - “Il più bello dei mari / è quello che non...” 1

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“Tutto quello che c'era io l'ho visto guardando te. E sono stata ovunque, stando con te. E' una cosa che non riuscirò mai a spiegare a nessuno, ma è così. Me la porterò dietro e sarà il mio segreto più bello.”

Alessandro Baricco
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“Mi succede di struggermi un po' tutte le volte che si spezza il tempo alla fine dell'estate: c'è un giorno preciso in cui si capisce che quella stagione è andata e subdolamente ne parte un'altra. Potrà tornare il bel tempo ancora per molti giorni, ma non sarà più lo stesso. Tutti ancora a fare il bagno, a rosolarsi in spiaggia, ma qualcosa è cambiato per sempre, è finito un momento che non tornerà, perché la prossima sarà sicuramente un'altra estate e mi viene da piangere senza un motivo reale ma solo per l'idea dei cambiamenti ineluttabili, non perché è brutto ma proprio perché è bello.”

Serena Dandini
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“Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere.”

Eric Hoffer
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“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

Italo Calvino
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“Noi apparteniamo già a un mondo enormemente più vasto [rispetto a quello dei nostri bisnonni], del quale è naturale avere un certo timore, ma con il quale non possiamo misurarci guidati solo dal timore. L'alternativa alle appartenenze, e soprattutto al culto delle appartenenze, è tenere gli occhi bene aperti e scandalizzarsi solo quando è indispensabile: cercare di osservare il più possibile quanto ci circonda, far precedere il giudizio dalla conoscenza, in modo da non farci cogliere impreparati dai cambiamenti che si succedono sempre più in fretta.”

Guido Barbujani
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