“non è dove sei o quello che fai a fare la differenza e che fuggire da quello che non ci va non è la soluzione. Si indica il centro del petto È qui dentro che si deve iniziare. Per diventare quello che vogliamo. Per andare d’accordo con noi stesse.”

Pamela Boiocchi

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“[la vendetta] è il solo farmaco che ci sia contro il dolore, tutto quello che si è trovato per non impazzire, è la droga con cui ci rendono capaci di combattere.”


“Quello che mi piace del cielo, e a pensarci bene anche del mare, è l'estensione. È stata Beatrice che mi ci ha fatto riflettere con quella storia del pennarelli blu che non funzionano. [...] Cate dice che è perché Beatrice è disordinata e non rimette mai il cappuccio. Ma questa è la seconda ragione. La prima è che serve molto blu per colorare i cieli.”


“Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere.”


“Attraverso le inferriate della sua individualità, l’uomo fissa senza speranza le mura di cinta delle circostanze esteriori, finché arriva la morte e lo richiama a casa, alla sua libertà… Individualità! Ah, quello che si è, che si può e che si ha, sembra povero, grigio, modesto e noioso; ma quello che non si è, non si può e non si ha, è proprio quello che guardiamo con invidia struggente, che diventa amore per paura che diventi odio. Io porto in me il germe, la radice, la possibilità per tutte le attitudini e le attività di questo mondo… Dove potrei essere, se non fossi qui? Chi, che cosa, come potrei essere se non fossi me stesso, se questa mia persona non mi chiudesse, se non separasse la mia conoscenza da tutti coloro che sono me! L’organismo! Cieca, sconsiderata, deplorevole eruzione dell’incalzante volontà! Meglio, per davvero, che questa volontà si liberi nella notte senza spazio e senza tempo, invece di languire in prigione, appena illuminata da una tremula e vacillante fiammella dell’intelletto!”


“Il petrolio è la merda del diavolo, non ti fidare di quello che sembra una fortuna. Perché è peggio di una trappola per scimmie. E sempre quello che per i ricchi è una fortuna, per i poveri è una disgrazia.”


“Quello che voglio dire è che una condizione del genere dopo un po' diventa cronica. La ferita è riassorbita nella quotidianità e non ci si ricorda più dov'è. Ma rimane. Non è una cosa che si può tirare fuori e mostrare. Se si può, vuol dire che è una ferita da poco.”